- Tribunale di Roma, prorogate le misure d'emergenza
- Galletti: «Disposizioni prudenziali del momento in cui perdurava la pandemia»
- L'invito al ministro Cartabia
Tribunale di Roma, prorogate le misure d'emergenza
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Nonostante gran parte dell'Italia sia in zona bianca, non si può dire la stessa cosa per il tribunale di Roma. A denunciarlo è il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati della Capitale che, segnala il perdurare delle misure emergenziali negli uffici giudiziari. Quello di Roma è il tribunale più grande d'Italia sia per il settore civile e lavoro, sia per il settore penale e proprio lì sono state prorogate le misure straordinarie varate per affrontare la pandemia, grazie a due disposizioni del 4 maggio scorso, fino all'inizio del periodo feriale, vale a dire fino al 31 luglio. Come era già successo per la Corte di Cassazione, che con provvedimento del 28 aprile ha prolungato le misure emergenziali fino al 31 luglio.
Galletti: «Disposizioni prudenziali del momento in cui perdurava la pandemia»
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Come riporta il Dipartimento comunicazione dell'Ordine degli avvocati di Roma, il Presidente del COA Roma Antonino Galletti chiarisce «Va detto che si tratta di disposizioni prudenziali varate nel periodo a cavallo fra la fine di aprile e l'inizio di maggio -- dunque quando ancora la pandemia perdurava, sia pure in fase di evidente regressione. Ciò non toglie che occorre un segnale forte del Ministro per ricondurre ad unità un sistema caratterizzato ancora da misure oramai assolutamente fuori contesto e che andrebbero corrette al più presto per evitare che la Giustizia, nella Capitale ma non solo, proceda a velocità rallentata rispetto a un Paese che ha desiderio e necessità di ripartire quanto prima».
L'invito al ministro Cartabia
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Al ministro Cartabia gli avvocati della capitale chiedono «una disciplina generale che corregga al più presto le varie linee guida ed i provvedimenti organizzativi che risultano ormai fuori tempo» e che mettono il tribunale romano alla stregua delle discoteche, se non addirittura più indietro considerato che «queste ultime, certo non per loro volontà, dovranno attendere il primo luglio per riaprire in sicurezza, mentre le aule giudiziarie dovranno attendere il 31 dello stesso mese».
Il presidente dell'ordine romano coglie l'occasione per rinnovare l'appello fatto dal COA per porre rimedio alla carenza di personale nella pianta organica e con la questione dello smart working del personale, una necessità durante la pandemia, ma oggi superata in molte realtà.
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