L'azione è stata avviata per conto di un 46enne ad oggi ricoverato per gravi danni fisici. Perizia medica accerterebbe nesso tra vaccinazione e ictus

Vaccini, prima azione per il risarcimento dei danni

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Da Codacons parte nel nostro Paese arte in Italia la prima azione di risarcimento per danni permanenti da vaccinazione anti-Covid. Ad avviarla il Codacons, che, come racconta l'associazione sul proprio sito, si muove per conto di un cittadino romano di 46 anni che, poco dopo la somministrazione del vaccino, è stato colpito da ictus che ha portato a ricovero urgente in ospedale, dove si trova ancora in terapia.

La storia inizia lo scorso 6 agosto scorso quando il soggetto si sottoponeva alla somministrazione del vaccino Johnson&Johnson presso una farmacia della capitale. A poche ore dalla vaccinazione l'uomo accusava i primi malori tra cui dolore al braccio e si manifestava una paresi sul lato sinistro del viso in prossimità della bocca che gli impediva di parlare correttamente. Infine perdeva i sensi. All'arrivo dei soccorsi, immediatamente contattati dai familiari, il braccio e tutta la parte sinistra del corpo era totalmente paralizzata e priva di sensibilità. Una volta al pronto soccorso gli veniva diagnosticato un "ictus cerebrale ischemico a carico dell'emisfero destro e veniva immediatamente approntata una trombolisi per via endovenosa". Al momento l'uomo è ricoverato in una clinica dove si sottopone alla riabilitazione neuromotoria, presentando "una difficoltà deambulatoria, con difficoltà motorie e sensitive a carico dell'emisoma sinistro, il linguaggio risulta parzialmente disartrico, presenta una deviazione verso destra della rima buccale e lamenta un profondo stato astenico". Questi i fatti secondo il Codacons.

Codacons, vaccini e perizia

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La famiglia del 46enne, dopo il grave episodio, decide di rivolgersi all'associazione dei consumatori per ottenere assistenza legale.

Come evidenzia il sito di Codacons, dalla perizia medica condotta dal Prof. Carlo Rumi si legge «Appare evidente come la circostanza della procedura vaccinale possa avere rappresentato il "primum movens" di un episodio tromboembolico (come già evidenziato nella letteratura scientifica) in un soggetto sano, di 46 anni, privo di importanti ed evidenti fattori di rischio (soggetto non fumatore, non bevitore, non uso a sostanze stupefacenti, non diabetico, non iperteso, non in eccedenza ponderale, peso kg 70, altezza cm 174), non predisposizioni genetiche, né familiarità per malattie tromboemboliche o per alterazioni del sistema emocoagulativo».

Codacons, vaccini e azione risarcitoria

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Per Codacons, dopo l'esame della documentazione medica appare «confermata e dimostrata l'ipotesi secondo la quale la procedura vaccinale che ha preceduto l'episodio tromboembolico è stata in grado di determinare e produrre, anche in termini di concausa, l'evento avverso, come già comprovato dalla letteratura scientifica nonché dal parere tecnico del medico incaricato di valutare il caso de quo».

Da qui l'azione risarcitoria esperita presentando formale richiesta di indennizzo, ai sensi della legge 210/92 che riconosce un risarcimento ai cittadini vittime di danni da vaccinazione, alla Asl Rm2 e al Ministero della salute, allegando tutta la documentazione medica.

«In caso di rifiuto a riconoscere l'indennizzo previsto dalla normativa - chiude Codacons - scatterà una formale causa in tribunale contro il Ministero della salute per far ottenere al cittadino danneggiato dal vaccino il risarcimento cui ha diritto».


Foto: 123rf.com
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