- Consulenti tecnici: le novità previste dalla riforma della giustizia civile
- Maggiore attenzione a specializzazione e formazione continua
- Consulenti tecnici: in arrivo l'albo nazionale unico
Consulenti tecnici: le novità previste dalla riforma della giustizia civile
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Maggiore attenzione all'iscrizione, alla formazione e alla correttezza delle nomine per quanto riguarda consulenti tecnici e periti e creazione di un Albo unico dal quale avvocati e magistrati potranno "attingere" per rintracciare le professionalità necessarie in relazione al singolo caso. Sono queste alcune delle novità previste dalla riforma del processo civile.
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Prevista tutta una serie di principi e criteri direttivi ai quali dovrà attenersi il legislatore delegato, ovvero il Governo, tenuto ad adottare, entro un anno dall'entrata in vigore della legge, decreti legislativi ad hoc che introdurranno concretamente e compiutamente le misure per l'efficienza del processo civile, nonché per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.
Maggiore attenzione a specializzazione e formazione continua
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Nell'esercizio della delega
, l'Esecutivo viene incaricato anche di apportare diverse e rilevanti modifiche alla normativa in materia di consulenti tecnici rivedendo, in primo luogo, il percorso di iscrizione dei consulenti presso i tribunali. Si tratta di un incarico importante, in quanto sarà il Governo a dover compensare la genericità dei criteri previsti dal codice di procedura civile, soprattutto se si pensa al modo in cui, negli ultimi anni, il settore della consulenza giudiziaria sia mutato, richiamando tra le propria fila una schiera sempre più numerosa di professionisti.Ad ulteriore riprova dell'ampiezza e della sempre maggior rilevanza che assume il settore, emerge la disposizione che sottolinea espressamente l'importanza che venga favorito l'accesso alla professione anche ai più giovani.
L'idea alla base resta comunque quella di predisporre un apparato riformatore che punti a enfatizzare i requisiti qualitativi e le competenze che devono possedere i consulenti: infatti, il d.d.l. rimette al legislatore delegato il compito di distinguere tra le varie figure professionali, caratterizzate da percorsi formativi differenti, anche per il tramite dell'unificazione o aggiornamento degli elenchi e favorendo altresì la formazione di associazioni nazionali di riferimento.
Non sorprende, dunque, che un altro importante caposaldo intorno al quale ruota la riforma in relazione alla figura dei consulenti tecnici riguardi la loro formazione, affinché gli operatori della giustizia possano contare su figure le cui competenze sono soggette ad aggiornamento: a tal proposito, il Governo viene incaricato espressamente di prevedere una "formazione continua" per quanto riguarda consulenti tecnici e periti.
Consulenti tecnici: in arrivo l'albo nazionale unico
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Accanto a capisaldi quali specializzazione e formazione, altra novità particolarmente interessante riguarda la creazione di un "albo nazionale unico" al quale magistrati e avvocati potranno accedere per ricercare le figure professionali più adeguate al singolo caso.
Si punta inoltre a favorire la mobilità dei professionisti tra le diverse corti d'appello, anche attraverso l'esclusione degli obblighi di cancellazione da un distretto all'altro, nonché ad assicurare adeguate tutele alle situazioni di salute, gravidanza o contingenti che si potrebbero verificare nel corso dell'anno lavorativo. In questo caso, si mira a prevedere la possibilità di avanzare una richiesta di sospensione volontaria così come prevista in altri ambiti lavorativi.
Previsto infine un controllo sulla correttezza dei processi di nomina dei consulenti: presso le Corti d'Appello, infatti, andranno istituite Commissioni di verifica deputate al controllo della regolarità delle nomine. Ai componenti della Commissione non spetteranno compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.