- Unione per le libertà fondamentali: avvocati in sciopero della fame
- Ulf, il manifesto
- La gogna mediatica per i non vaccinati
- L'appello al Governo per abrogare il decreto legge n. 1/2022
Unione per le libertà fondamentali: avvocati in sciopero della fame
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Fanno sentire la loro voce e tutta la contrarietà alla necessità di esibire il green pass all'ingresso del palazzo di giustizia. Come riporta Il Dubbio nasce così il coordinamento "Unione per le libertà fondamentali", al quale hanno aderito avvocati di circa 40 realtà italiane, pronti ad intraprendere iniziative forti, come anche lo sciopero della fame. L'unica possibilità per evitare questo estremo gesto di protesta è che «si adottino soluzioni alternative all'attuale sospensione dei diritti umani, a cominciare dalle cure precoci. C'è chi è disposto a continuare ad oltranza».
Secondo il coordinamento ci troviamo di fronte ad «una sospensione delle libertà fondamentali dei non vaccinati - che - non ha precedenti nella storia repubblicana del nostro Paese: forze dell'ordine che controllano ragazzini sui campi di calcio, bambini ghettizzati in ambito scolastico, lavoratori ridotti alla fame, mezzi pubblici riservati ai soli vaccinati, come in passato ai soli bianchi».
Ulf, il manifesto
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L'Unione per le Libertà Fondamentali (ULF) è un coordinamento nato su iniziativa di Avvocati per unire cittadini e realtà già esistenti a tutela dei diritti umani, civili e politici, per l'abolizione di illegittime restrizioni, legislative e di fatto, delle libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione Italiana nonché da Convenzioni ed altre fonti internazionali.
Sul sito ufficiale è stato pubblicato anche il manifesto, secondo il quale, «ULF ripudia ogni tipo di violenza ed utilizza gli strumenti del Diritto e della Ragione, nel rispetto della Scienza, per un approccio giuridico a straordinarie limitazioni di diritti fondamentali, mai imposte prima nella storia repubblicana del nostro Paese».
Ed ancora il coordinamento ritiene «urgente colmare l'assordante silenzio dei giuristi ed alimentare quel serio dibattito impedito da un'incessante censura discriminatoria, pronta a soffocare ogni riflessione tacciandola di un complottismo che ULF comunque non sostiene. Nel rispetto dei principi di proporzionalità ed adeguatezza, l'ULF persegue l'adozione di misure più efficaci e non in conflitto con i diritti umani oggi sospesi. Si impone il ripristino dello Stato di Diritto e la liberazione degli individui dalla morsa in cui sono costretti perché dove c'è strage di Diritto, c'è strage di Popoli».
La gogna mediatica per i non vaccinati
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Il coordinamento sottolinea come, di questi tempi, i non vaccinati «sono oggetto di una pubblica gogna mediatica, di una discriminazione conclamata, di una censura annunciata, di esplicite minacce dei vertici delle istituzioni» che si basa su «un'emergenza sanitaria gonfiata e che comunque non giustificherebbe le misure incoerenti oggi in atto. Basti pensare alla possibilità per i turisti con green pass di accedere a servizi e luoghi preclusi ai cittadini italiani non vaccinati».
L'appello al Governo per abrogare il decreto legge n. 1/2022
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I legali del gruppo chiedono una interlocuzione, che finora non c'è stata, «sulla proporzionalità di questa reclusione sociale e lavorativa rispetto alla reale situazione attuale. Abbiamo scritto ad ogni parlamentare per alimentare il dibattito, perché ci spieghino il motivo della restrizione delle libertà di milioni di cittadini».
E, inoltre, all'Esecutivo chiedono «di abrogare il decreto legge 1/2022 o almeno di rinviarne l'applicazione in relazione all'obbligo vaccinale. E di certo su una questione di tale importanza il Governo non può porre la fiducia». In conclusione «Non possiamo assistere passivamente alla profonda e persistente erosione dei diritti fondamentali dei cittadini senza che a questi se ne illustrino i presupposti sanitari e giuridici. Non abbiamo capipopolo, né nomi da sponsorizzare. Da avvocati non vogliamo pubblicità neanche indiretta e, soprattutto, non vogliamo danneggiare i nostri assistiti con pregiudizi di riflesso».
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