Il numero di procedimenti contenziosi iscritti in primo grado in Italia resta nella media europea, con valori nell'ultimo triennio inferiori alla Spagna e leggermente superiori alla Francia

Il Quadro di valutazione della giustizia dell'Ue

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Dall'Unione Europea arriva un apprezzamento molto positivo sulle riforme italiane nel campo della giustizia. Parola di Didier Reynders, commissario europeo alla Giustizia nel corso della presentazione dell'EU Justice Scoreboard 2022. Evidenziato, nello specifico, lo sforzo di investimenti nel campo della digitalizzazione e nella lotta al pregresso dei casi in relazione alla lunghezza dei procedimenti.

Per il commissario: «Ora monitoreremo il progresso delle riforme e i risultati entreranno nel prossimo Scoreboard».

Il Quadro di valutazione della giustizia dell'Ue è arrivato alla decima edizione come strumento di analisi molto apprezzato dalla comunità giudiziaria europea. Il suo contributo serve per identificare le opportunità di miglioramento e ad affrontare i rischi dei sistemi giudiziari.

Durata dei procedimenti: maglia nera

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Il numero di procedimenti contenziosi iscritti in primo grado in Italia resta nella media europea, con valori nell'ultimo triennio inferiori alla Spagna e leggermente superiori alla Francia. Nel 2020, a causa della pandemia Covid 19, si è avuta una riduzione delle iscrizioni in quasi tutti i paesi. L'entità della riduzione non è stata però omogenea, probabilmente riflettendo la diversa intensità con cui la pandemia ha colpito i diversi paesi L'Italia, assieme alla Polonia, al Portogallo e alla Francia, è tra i paesi che hanno registrato il calo più marcato delle iscrizioni. Nel 2020 la durata stimata ("disposition time") dei procedimenti di contenzioso civile e commerciale ("civil and commercial litigious cases") in primo grado è pari a 674 gg, in aumento rispetto ai 532 gg del 2019 (+27%). Il non contenzioso ("non litigious cases") fa registrare un aumento del disposition time pari al 34%, la durata stimata passa infatti da 222 gg nel 2019 a 297 nel 2020. Se si considera il totale dei procedimenti civili (contenziosi e non contenziosi) e amministrativi si registra un aumento totale del 28%. Il nostro Paese si posiziona ultimo nella classifica che considera tutti i gradi di giudizio.

Anche il confronto con gli altri Paesi che emerge dal Rapporto risente degli effetti della pandemia e del fatto che il calo dell'attività giudiziaria sia dal lato delle definizioni che da quello delle iscrizioni è stato più accentuato nei paesi, come l'Italia, colpiti per primi e di più dall'emergenza e perciò sottoposti a misure restrittive della circolazione più severe e per periodi più lunghi nonché alla normativa emergenziale che ha determinato la sospensione di vari tipologie di procedimenti. Il numero di procedimenti civili contenziosi pendenti in primo grado resta tra i più elevati, sebbene in decrescita costante nell'ultimo triennio ed in forte diminuzione rispetto al 2012. L'Italia nel rapporto si colloca penultima prima della Croazia.

Digitalizzazione, valutazioni positive

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Per quanto riguarda la digitalizzazione l'Italia riceve una valutazione positiva per quanto riguarda il settore civile; alcuni ritardi emergono per il settore penale. Nello specifico, l'Italia si trova in posizione intermedia per quanto riguarda la disponibilità di informazioni on-line liberamente accessibili al pubblico concernenti il funzionamento del sistema giudiziario (civile penale e amministrativo). Il leggero peggioramento rispetto all'anno scorso è in parte dovuto all'introduzione di 5 nuovi elementi di valutazione (che passano da 6 a 11).

Sull'introduzione di regole procedurali che consentono l'utilizzo di tecnologie digitali in ambito civile; con riguardo a questo aspetto, l'Italia risulta penalizzata dal fatto che non è ammessa la possibilità di ascoltare i testimoni mediante tecnologie di comunicazione a distanza.

Per converso, riguardo l'accesso online alle sentenze civili e amministrative da parte del pubblico, l'introduzione dell'Archivio Giurisprudenziale Nazionale (ovvero della Banca dati giurisprudenza di merito) accessibile a tutti i cittadini sul Portale Servizi Telematici del Ministero della Giustizia (pst.giustizia.it) tramite SPID ha consentito all'Italia di migliorare un poco la propria posizione nello scenario europeo. In particolare, la disponibilità in ambito civile di strumenti digitali per avviare e seguire l'iter della procedura (PCT) vede l'Italia al quarto posto. Infine, l'Italia si colloca in posizione arretrata per quanto riguarda la disponibilità in ambito penale di strumenti digitali per condurre e seguire l'iter della procedura.


Foto: 123rf.com
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