- Geografia giudiziaria: all'esame la proposta di legge
- Criteri e principi della delega per la riorganizzazione
- Procedura di adozione dei decreti attuativi
- Critiche dall'avvocatura alla proposta di legge
Geografia giudiziaria: all'esame la proposta di legge
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Iniziato l'esame in Commissione Giustizia della Camera della proposta di legge n. 2839 (sotto allegata) presentata il 22 dicembre del 2020 da diversi deputati tra cui Scutellà e Bossio.
La proposta delega il Governo a riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.
Sulla questione, lo ricordiamo, si era già intervenuti nel 2012 quando il Governo aveva ridotto il numero degli uffici giudiziari più piccoli per favorire l'accentramento della giustizia nelle sedi di maggiori dimensioni.
Con questa proposta ci si pone l'obiettivo di aumentare i criteri di selezione riferiti alle sedi giudiziarie e rivedere quelli già esistenti per realizzare un nuovo assetto degli uffici, nel rispetto anche delle necessità e delle caratteristiche dei vari territori.
Uno dei criteri più importanti che si vuole rispettare è quello della "misurazione chilometrica della distanza" tra ufficio accorpante e ufficio accorpato, senza trascurare la percorribilità del tragitto, ossia i servizi disponibili per il collegamento pubblico.
La riorganizzazione deve partire dai comuni che ospitano istituti penitenziari di massima sicurezza per rendere più agevoli le traduzioni dei detenuti. Occorre inoltre tenere conto del numero di abitanti del Comune perché è opportuno che gli enti di maggiori dimensioni contengano al loro interno un ufficio giudiziario.
Si aspira a una giustizia misura d'uomo, caratterizzata dalla vicinanza ai cittadini dei presidi di giustizia e più rispettosa delle singole peculiarità territoriali.
Criteri e principi della delega per la riorganizzazione
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Passando all'analisi della proposta di legge, essa si compone di un solo articolo, contenente l'elenco dei criteri e dei principi a cui il Governo dovrà attenersi nel dare attuazione alla delega per la riorganizzazione geografica degli uffici giudiziari:
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specificità territoriale del bacino di utenza e caratteristiche geomorfologiche del territorio;
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estensione, distanza e tempo di percorrenza tra il tribunale accorpato e quello accorpante, considerando la carenza di collegamenti stradali e ferroviari, la situazione infrastrutturale e la vetustà della rete viaria;
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via preferenziale ai comuni ad alta densità abitativa per ospitare gli uffici giudiziari;
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presenza di istituti penitenziari di alta sicurezza e numero di detenuti ospitati;
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riattivazione delle sezioni nei contesti provinciali più estesi in cui è maggiore l'emergenza criminale.
Procedura di adozione dei decreti attuativi
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La proposta di legge, proprio in considerazione dell'aspetto territoriale della distribuzione degli uffici giudiziari prevede che i decreti attuativi della delega debbano essere assunti su proposta del Ministro della Giustizia, previa intesa in Conferenza unificata e previo parere del Consiglio di Stato, che deve essere reso entro 45 giorni dalla trasmissione degli schemi. Decorso questo termine il Governo può procedere comunque. Gli schemi vengono quindi trasmessi a Camera e Senato per l'acquisizione dei pareri delle Commissioni competenti, da rendere entro 30 giorni dalla trasmissione. Decorso questo termine senza parere i decreti possono comunque essere adottati.
Critiche dall'avvocatura alla proposta di legge
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Sulla proposta di legge non sono mancate ovviamente le critiche dell'avvocatura, che deve fare i conti continuamente con cambiamenti, spesso negativi, del sistema giustizia.
Contrario alla riduzione delle sedi giudiziarie l'Organismo congressuale forense, che ricorda l'esperienza passata e invita a non ripetere lo stesso errore.
Reagiscono negativamente anche i giovani avvocati.
Con un comunicato del 31 maggio (sotto allegato), l'Aiga esprime il suo pensiero sull'ennesima riforma territoriale degli uffici giudiziari esprimendo "forte preoccupazione" per la volontà di ridurre le sedi giudiziarie, conseguenza anche del maggiore utilizzo del processo telematici. Una modalità che ha avuto un senso nel corso della pandemia, ma che non può diventare la regola solo per risparmiare risorse e senza preoccuparsi del fatto che in questo modo si violano le regole sul giusto processo.
Scarica pdf Proposta di legge n. 2839Scarica pdf Comunicato stampa Aiga
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