Stralcio fino a 1.000/2.000 euro?
Uno dei punti fermi della politica del nuovo Governo è l'aiuto alle famiglie e alle imprese, anche attraverso l'alleggerimento del peso fiscale determinato dai pagamenti arretrati delle cartelle, con una nuova pace fiscale.
Pare infatti, secondo quanto riportato da Il Sole24Ore, sia allo studio dell'esecutivo una rottamazione quater, ma soprattutto di uno stralcio di tutte quelle cartelle per le quali l'Agenzia non ha convenienza a recuperare.
Gli importi al momento più gettonati delle cartelle che il Governo vorrebbe stralciare sono assai modesti. Si parla di cartelle di valore compreso tra i 1000 e i 2000 euro.
Meno credibili le versioni che affermano la volontà di stralciare cartelle di importi superiori, fino ai 5000 euro. Uno "sconto" del genere sarebbe un vero salasso per le Casse dello Stato.
Vero infatti che il programma del centro destra prevede anche una pace fiscale un saldo e stralcio, in linea di continuità con i due Governi precedenti, per andare incontro alle condizioni economiche pesantemente colpite dal pandemia e dal caro energia. Ritenere però di poter rinunciare a cifre di cui ora si ha un disperati bisogno e che non sono più tanto modeste, sembra un azzardo
Difficile conciliare saldo e stralcio e arretrato
Il Governo Meloni si trova quindi a dover affrontare un problema di non poco conto, visto che i due obiettivi da raggiungere, ossia il recupero dell'arretrato dell'Agenzia delle Entrate da una parte e la volontà di sgravare i cittadini colpiti dall'inflazione, caro energia e conflitto russo ucraino dall'altro, cozzano inevitabilmente tra di loro.
Questi i motivi che spingono a ritenere che la scelta migliore sarà quella più equa dello stralcio fino a due mila euro. Resta però un altro punto da risolvere sulle probabili pace fiscale e rottamazione quater, ossia l'orizzonte temporale di intervento.
Anche in questo caso, tenendo conto delle misure similare adottate nei Governi precedenti la soluzione più ragionevole deve far pensare a un'azione limitata alle annualità più recenti a quella in corso. Per la rottamazione in particolare la tesi più accreditate riguarda le cartelle di poco anteriori e posteriori alla pandemia Covid, che diventa quindi il riferimento temporale più gettonato.
A differenza degli stralci precedenti però, probabilmente, oltre all'importo della cartella verrà fatto pagare un importo forfettario del 5% a titolo di sanzioni e interessi, il piano per rateizzare gli importi sarà spalmato su diversi anni, e sarà previsto un azzeramento delle posizioni dei soggetti che sono decaduti dal beneficio per aiutarli a regolarizzare le loro posizioni fiscali, rimaste inadempiute non per mancanza di volontà, ma di risorse per farvi fronte.
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