Quando si parla di analogia si fa riferimento a un processo interpretativo posto in essere dal giudice allorquando si verifica una lacuna normativa in merito alla fattispecie concreta oggetto della vicenda giurisdizionale. L'opera che viene effettuata attraverso l'analogia consiste nell'applicare al fatto concreto una norma che il legislatore ha previsto per un'altra circostanza; tuttavia, l'elemento in base a al quale ciò si rende possibile è rappresentato dal fatto che tra il caso oggetto della norma e quello con regolato sussista la medesima ratio legis ovvero la stessa giustificazione giuridica ed economica.
Si ricordano due forme di analogia: l'analogia legis, che ricorre nell'applicare la norma a casi non espressamente previsti dal legislatore ma simili per ratio, e l'analogia iuris, che si ha quando la disciplina della fattispecie non regolata sia desumibile dai principi generali dell'ordinamento.