Espressione latina che indica la colpa nel vigilare ed è un criterio di imputazione della responsabilità a carico di chi ha il compito di sorvegliare soggetti minori di età o incapaci di gestire la propria condotta per condizioni fisiche o psichiche minorate. Si tratta di una responsabilità a cui vanno incontro ad esempio i genitori, i tutori, gli insegnanti, ecc.
Tali soggetti sono esonerati dalla responsabilità del fatto illecito compiuto dai propri "vigilati" solo nel caso in cui dimostrino che, nonostante l'opera di sorveglianza, non avrebbero potuto impedire la commissione del fatto.