Si parla di eccesso di potere per intendere la figura più rilevante di vizio di legittimità di un atto amministrativo, ricorrente ogniqualvolta la Pubblica Amministrazione utilizza il suo relativo potere per finalità differenti rispetto a quelle stabilite dalla legge o comunque in modo contrario ai principi di correttezza, diligenza e buona fede. Di fatti, l'azione amministrativa è vincolata dalla realizzazione dell'interesse pubblico in primis e poi di quelli che di volta in volta possono confliggere o integrarsi ad esso.
Per la sussistenza dell'eccesso di potere è necessaria la sussistenza di tre requisiti, ossia la presenza di un potere discrezionale della P.A., lo sviamento dalla realizzazione di interesse pubblico e la prova dello sviamento stesso. Inoltre, il vizio dell'atto amministrativo può assumere diverse connotazioni, come ad esempio il travisamento ed erronea valutazione dei fatti, la contraddittorietà tra più atti, l'ingiustizia manifesta e la violazione e vizi del procedimento che non si concretizzino in violazioni di legge.