Si tratta di un reato societario, definito anche come "false comunicazioni sociali", che consiste nella comunicazione non veritiera di fatti rilevanti per la compilazione del bilancio di esercizio relativo a un'azienda. Previsto dall'art. 2621 c.c., il falso in bilancio è stato oggetto di riforma con la L. 69/2015.
Si tratta di un reato mono-offensivo, che tutela il bene giuridico della veridicità degli avvenimenti sociali e la fiducia che altri ripongono nelle relative comunicazioni. Inoltre, è un delitto di pericolo concreto che non necessita della produzione di un danno per i soci e per i terzi affinché questo divenga oggetto di punibilità.
I soggetti attivi del falso in bilancio sono gli amministratori e coloro che sono coinvolti nella gestione della società nonché nella redazione del bilancio di esercizio della stessa; questo fa sì che la fattispecie sia da considerarsi come un reato proprio.