Tendenzialmente contrapposto al lavoro subordinato, il lavoro autonomo consiste nella fornitura di una prestazione d'opera o di servizio posta in essere con piena discrezionalità dal lavoratore, il quale ne gestisce modalità e tempi, senza essere coinvolto in alcun rapporto di subordinazione.
Il lavoro autonomo è regolato dall'art. 2222 e ss. c.c. e viene delineato in contratto d'opera manuale, contraddistinto dalla prevalenza di una prestazione materiale del soggetto, e in contratto d'opera intellettuale, caratterizzato invece dalla prevalenza dell'aspetto mentale e intellettuale dello stesso.
Oltre a tenersi distinto dal lavoro subordinato, il lavoratore autonomo è differente anche dall'imprenditore poiché la prestazione lavorativa del primo non richiede il supporto del lavoro altrui e si caratterizza quindi da un'auto-organizzazione di risorse e facoltà. Esempi di lavoratori autonomi sono gli idraulici, gli avvocati, i medici e i parrucchieri.