Si tratta di una fattispecie di reato prevista dall'art. 316 bis c.p., che ricorre allorquando un soggetto estraneo alla Pubblica Amministrazione riceva da un ente pubblico o dall'Unione Europea una serie di finanziamenti giustificati dalla volontà di realizzare opere di pubblico interesse per poi non essere utilizzati per tale scopo.
Per la punibilità di detta fattispecie si richiede soltanto il dolo generico del soggetto attivo, ovverosia la volontà di sottrarre delle somme di denaro disposte per finalità pubbliche e impiegarle in altre destinazioni. Si tratta di un reato punito con la pena della reclusione da 6 a 4 anni.