Esame avvocato: consigli pratici per la prova scritta

Ecco alcuni consigli di carattere generale, utili per approcciarsi al meglio alla prova scritta dell'esame da avvocato

Guida all'esame da avvocato
A cura di: Avv. Tatiana Traini


Indice:

  1. Consigli generali per la redazione del parere
  2. Consigli generali per la redazione dell'atto giudiziario
  3. La gestione del tempo per la prova scritta

Consigli generali per la redazione del parere

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Il parere non deve certo spaventare. Esso consiste in un "consiglio" che un potenziale cliente richiede al proprio avvocato di fiducia relativamente a una questione giuridica da risolvere in maniera adeguata. Il candidato, dunque, dovrà immedesimarsi nella veste dell'avvocato e cercare di risolvere la questione giuridica proposta, adattando quelli che sono i principi generali che regolano la materia al caso specifico. Non bisogna aver paura di dare al cliente una soluzione negativa, perché il parere deve essere pro veritate e quindi deve rendere il destinatario consapevole dei vantaggi e delle criticità della situazione per la quale è stato richiesto il consiglio dell'avvocato. E' bene comunque suggerire sempre delle soluzioni per risolvere le questioni più problematiche.

Consigli generali per la redazione dell'atto giudiziario

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L'atto giudiziario, invece, deve andare a vantaggio del cliente, perché è lo strumento con il quale lo si tutela in giudizio. Di conseguenza, nel redigerlo non si devono mettere in evidenza le eventuali criticità della posizione del proprio assistito, ma occorre porre in risalto i punti di forza e sostenere la tesi a questi favorevole nel miglior modo possibile, facendo riferimento a precedenti giurisprudenziali della cassazione e delle corti di merito.

La gestione del tempo per la prova scritta

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Anche durante le esercitazioni per la preparazione dell'esame da avvocato è bene tenere conto sempre del tempo che avremo effettivamente a disposizione quando ci troveremo ad affrontare la prova.

Il tempo concesso per la redazione del parere, sia esso in materia di diritto civile o in materia di diritto penale, e dell'atto giudiziario è di 7 ore complessive, che dovrebbero essere diminuite a 6 dal 2022. La corretta gestione del tempo è fondamentale per la buona riuscita dell'esame ed è quindi importante cominciare a familiarizzare con questi ritmi quando proveremo a scrivere i nostri pareri e atti.

Scelta iniziale e schema di parere o atto

Un primo consiglio è di dedicare del tempo (magari prima ora) alla scelta del parere o dell'atto da redigere. In questa fase (a meno che non siamo già sicuri di sapere rispondere a uno dei quesiti proposti) dobbiamo leggere attentamente tutti i titoli scegliere con attenzione quello che meglio rispecchia la nostra preparazione e attitudine personale.

L'ora successiva si potrebbe utilizzare per analizzare attentamente le richieste contenute nella traccia scelta, per inquadrare la fattispecie giuridica di cui è necessaria la trattazione, trovare la soluzione al caso, decidere quali opinioni dottrinali esprimere e cercare le sentenze che possano avallare la soluzione pratica proposta.

E' fortemente consigliabile redigere uno schema riassuntivo che possiamo utilizzare come promemoria in cui indicare per punti gli argomenti di cui si vuole trattare.

Nell'atto occorre seguire l'impostazione prevista dai formulari, per il parere, in linea di massima, lo schema deve seguire  il seguente ordine:

1) introduzione e breve esposizione dell'istituto giuridico in esame 2) riferimenti normativi e dottrinari dello stesso 3) indicazione della giurisprudenza risolutiva del caso di specie; 4) Conclusione con applicazione dell'istituto astratto al caso concreto (soluzione).

Redazione materiale del parere o dell'atto

Nel tempo rimasto ci potremo dedicare alla redazione materiale del parere o dell'atto. L'ideale sarebbe redigere prima una brutta copia, ma non sempre il tempo a disposizione è sufficiente. Meglio per questo scrivere una brutta copia dignitosa (utilizzabile se siamo rimasti a corto del tempo) evitando dunque l'utilizzo di penne colorate e scarabocchi sul foglio che possano essere considerati dalla commissione segni di riconoscimento e che dunque possano cagionare l'annullamento del compito stesso.

E' importante utilizzare un linguaggio tecnico ma bisogna anche essere chiari nella esposizione: vanno assolutamente evitati i periodi troppo lunghi e i ragionamenti complessi e poco comprensibili.

E' importante bilanciare con attenzione le varie parti da trattare. Nel parere, ad esempio, l'introduzione e l'inquadramento dell'istituto giuridico sono importanti ma non devono essere troppo lunghi. Lo scopo perseguito è infatti quello di valutare la capacità del candidato di applicare un istituto astratto al caso concreto e di risolverlo in maniera soddisfacente per il cliente. E' molto importante dunque che "il cuore" del parere sia rappresentato dalla soluzione del problema pratico proposto. Vanno evitate la pedissequa copiatura degli articoli del codice (che possono eventualmente essere citati in alcuni passaggi significativi) e le abbreviazioni diverse da quelle di rito (c.c., c.p., etc.).

Meglio ancora evitare di scrivere troppo appesantendo l'elaborato con ripetizioni inutili e sovrabbondanti. In genere un parere di 4-6 pagine può considerarsi sufficiente; per l'atto tutto dipende dalla tipologia.

Consigli finali

Il tempo che ci rimane possiamo utilizzarlo per rileggere la traccia, correggere gli errori e copiare il compito in bella. E' necessario prestare molta attenzione alla grammatica e alla sintassi. Fondamentale è l'utilizzo del vocabolario di italiano per effettuare le correzioni grammaticali.

Molto importante è anche sforzarsi di scrivere con una grafia chiara e comprensibile alla commissione.

Data: 29 settembre 2020

� Continua: LA REDAZIONE MATERIALE DELLA PROVA SCRITTA
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