Protezione dei lavoratori anziani
La riforma del lavoro presta particolare attenzione alla tutela dei lavoratori anziani creando una cornice giuridica per gli esodi con costi a carico dei datori di lavoro, lasciando la facoltà alle aziende di stipulare accordi con i sindacati maggiormente rappresentativi, finalizzati a incentivare l’esodo dei lavoratori anziani. Possono presentare domanda all’Inps solamente i lavoratori che raggiungono i requisiti per il pensionamento nei successivi 4 anni, sulla base della normativa vigente così come le aziende che hanno idonee garanzie come ad esempio la fidejussione bancaria. L’azienda a sua volta sarà obbligata a versare mensilmente all’Inps la provvista per la prestazione pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti e per la contribuzione figurativa misurata sulla retribuzione media degli ultimi 5 anni. Nel caso di lavoratori licenziati con procedura di mobilità ai quali mancano 4 anni al pensionamento, per gli esodi fino al 2016 il primo periodo può essere coperto dall’indennità di mobilità.
Tuttavia la riforma del lavoro è riuscita a tutelare solo 65 mila esodati, per i restanti 55 mila (si tratta di un dato ancora impreciso) ci si affida, invece, alla bozza della spending review che sembrerebbe offrire le giuste soluzioni per gli esodati esclusi dalla riforma. Tra i soggetti esodati salvaguardati rientrano i lavoratori posti in mobilità senza CIGS, quelli in CIGS che possono passare alla mobilità ordinaria, quelli del settore finanziario che hanno accesso a fondi di solidarietà, i lavoratori già in mobilità e quelli cessati lo scorso anno con pensionamento previsto entro il 2014 e infine chi è soggetto alla prosecuzione volontaria, con trattamento pensionistico decorrente nel 2014. Restano, invece, ancora eslusi dal gruppo di esodati tutelati, circa 1600 lavoratori del settore bancario che hanno stipulato accordi per accedere ai fondi di solidarietà nel periodo compreso tra il 4 e il 31 dicembre 2011 e anche i genitori in congedo per assistere figli disabili.