Federalismo fiscale
Come stabilisce l’art. 1, comma 23 della legge di stabilità, al fine di favorire l’attuazione del federalismo fiscale, la società, di cui all’art. 10, co. 12, l.146/1998, (società che elabora studi di settore, nonché ogni altra attività di studio e ricerca in materia tributaria sotto forma di società per azioni di cui il Ministero delle finanze detiene una quota di capitale sociale non inferiore al 51 per cento), predispone le metodologie ed elabora i dati per la definizione dei fabbisogni e dei costi standard delle funzioni e dei servizi resi, nei settori diversi dalla sanità, dalle regioni e dagli enti locali, secondo modalità definite con apposita convenzione stipulata con il Ministero dell’economia e delle finanze. Sempre la stessa società, realizza, sulla base delle informazioni messe a disposizione dall’Agenzia delle entrate in condizioni di parità, prodotti e servizi per la gestione aziendale da mettere a disposizione delle imprese. in vista dell’attuazione del federalismo fiscale e per le esigenze di potenziamento del sistema informativo della fiscalità, viene autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013. Il comma 24 dell’art. 1 della legge di stabilità, sempre al fine di favorire l’attuazione del federalismo fiscale, apporta modifiche al decreto legislativo n.504 del 1992 aumentando i compiti dell’IFEL (Istituto per la finanza e l’economia locale), che si occuperà quindi, anche dell’ “analisi dei bilanci comunali e della spesa locale, al fine di individuare i fabbisogni standard dei comuni”.