Le agevolazioni per il risparmio energetico
- Chi ha diritto alle agevolazioni per il risparmio energetico
- Quali spese si possono detrarre
- Risparmio energetico: quanto si detrae
- Agevolazioni per il risparmio energetico: come chiederle
Chi ha diritto alle agevolazioni per il risparmio energetico
Le agevolazioni per il risparmio energetico possono essere richieste da tutti i contribuenti - siano essi residenti oppure non residenti - che possiedono l'immobile in cui devono essere eseguiti gli interventi a qualunque titolo, anche se si tratta di titolari di reddito di impresa.
Sono ammessi alle agevolazioni, in particolare:
- le associazioni tra professionisti,
- gli enti che non svolgono attività commerciale (siano essi privati o pubblici)
- i contribuenti che beneficiano di un reddito di impresa (che si tratti di società di capitali, di società di persone o di persone fisiche),
- tutte le persone fisiche (inclusi gli esercenti arti e professioni).
A tale ultimo proposito, va detto che l'agevolazione non spetta solo al proprietario ma a tutti i titolari di diritti reali sull'immobile, quindi anche agli inquilini o ai comodatari e ai condomini per interventi sulle parti comuni condominiali.
Quali spese si possono detrarre
Per quel che riguarda le spese che si possono detrarre, esse includono i costi per le prestazioni professionali a cui si ricorre per la messa in atto degli interventi e il conseguimento della certificazione energetica richiesta, oltre - ovviamente - ai costi per i lavori edili attuati per il risparmio energetico.
Per ciò che concerne gli interventi di riqualificazione energetica, in particolare, possono essere detratte quelle che riguardano la realizzazione di opere murarie, quelle dovute alla fornitura di impianti di climatizzazione e quelle necessario per la posa in opera dei materiali di coibentazione.
Per gli interventi che hanno lo scopo di ridurre la trasmittanza termica, invece, possono essere detratte le spese per gli interventi che implichino una diminuzione della trasmittanza termica delle finestre e degli elementi opachi che compongono l'involucro edilizio (incluse le opere accessorie e provvisionali), ma anche per gli interventi impiantistici relativi alla produzione di acqua calda o la climatizzazione invernale.
Risparmio energetico: quanto si detrae
Per scoprire quanto si detrae, è necessario in primo luogo sapere che la detrazione si applica sull'imposta lorda, e può riguardare sia l'Ires che l'Irpef.
L'agevolazione, in concreto, varia a seconda che l'intervento riguardi una singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell'anno in cui è stato eseguito.
Può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2020, è ripartita in 10 rate annuali di pari importo ed è pari al 65% per la maggior parte degli interventi e al 50% solo per alcuni specifici.
In particolare, la detrazione è del 50% per i seguenti interventi:
- acquisto e posa in opera di finestre (compresi infissi e schermature solari);
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A (la detrazione è del 65% se oltre alla classe A l'impianto ha anche un sistema di termoregolazione evoluto);
- acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale i cui generatori di calore sono alimentati da biomasse combustibili.
Opere condominiali
La detrazione può essere applicata anche con riferimento a spese rimaste a carico del contribuente per interventi relativi a parti comuni di edifici condominiali o per spese che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone un condominio.
Se si tratta di spese sostenute tra il 1° gennaio 2017 e i 31 dicembre 2021, al raggiungimento di determinati indici di prestazione energetica la detrazione è più elevata ed è pari al 70% o al 75%.
In particolare, se gli interventi riguardano l'involucro e hanno un'incidenza superiore al 25% della superficie dell'edificio la detrazione sale al 70%, mentre se viene migliorata la prestazione energetica estiva e invernale sale al 75%. L'importo complessivo di spesa è di massimo 40mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari di cui si compone l'edificio.
La detrazione è ancora più elevata per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano in una zona sismica 1, 2 o 3 ed è pari all'80% se dai lavori deriva il passaggio a una classe di rischio inferiore o all'85% se dai lavori deriva il passaggio a due classi di rischio inferiori. L'ammontare massimo delle spese detraibili è pari a 136mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari di cui si compone l'edificio.
Agevolazioni per il risparmio energetico: come chiederle
Ma cosa bisogna fare, in concreto, per richiedere e ottenere le agevolazioni?
Asseverazione
Prima di tutto, c'è bisogno dell'asseverazione, tramite la quale si certifica che gli interventi messi in atto sono in linea con i requisiti tecnici da rispettare a norma di legge. Tale documento, in casi specifici, può essere rimpiazzato da una certificazione messa a disposizione dai produttori: ciò può avvenire per le caldaie a condensazione la cui potenza non superi i 100 kW o per la sostituzione di infissi e finestre. Se i pannelli solari sono autocostruiti, basta l'attestato di partecipazione a un corso di formazione.
Attestato di qualificazione energetica
Oltre all'asseverazione, poi, è indispensabile l'attestato di qualificazione o di certificazione energetica, in cui sono riportati i dati che riguardano l'efficienza energetica dell'edificio in questione: le procedure in proposito variano da Regione a Regione, ma in qualunque caso la certificazione può essere prodotta solo dopo che gli interventi sono stati eseguiti.
Scheda informativa
Infine, per richiedere le agevolazioni si deve fornire una scheda informativa che includa gli interventi realizzati: all'interno della scheda devono essere indicati il tipo di intervento che è stato effettuato, il suo costo, il risparmio di energia che ne è derivato, i dati identificativi dell'edificio per cui sono stati effettuati i lavori e i dati identificativi del soggetto che ha pagato le spese. A proposito di queste ultime, bisogna specificare qual è stato l'importo destinato alle spese professionali e qual è quello usato per calcolare la detrazione. Se si dovessero commettere degli errori compilando la scheda informativa, è comunque possibile rettificarli, anche se i termini previsti per la trasmissione sono già scaduti: l'importante è che la comunicazione di rettifica venga fornita prima che sia presentata la dichiarazione dei redditi in cui si può detrarre la spesa.
Ricapitolando, dal punto di vista pratico per richiedere le agevolazioni fiscali non c'è bisogno di darne comunicazione in maniera preventiva, ma è sufficiente fornire l'asseverazione, l'attestato di qualificazione o certificazione energetica e la scheda informativa: tutti documenti che possono essere redatti da tecnici diversi o da un tecnico solo, a seconda dei casi. Quello che conta è che si tratti di professionisti iscritti a collegi professionali e ordini e abilitati alla progettazione di impianti ed edifici per ciò che compete loro.
Documenti da trasmettere all'Enea
Entro i novanta giorni successivi alla conclusione dei lavori, all'Enea vanno trasmesse la scheda informativa e una copia dell'attestato di qualificazione o certificazione energetica: per farlo, occorre usare il sito web www.acs.enea.it, dal momento che la via telematica è la sola consentita per la trasmissione della documentazione.
Data: 20 marzo 2020