Imposta successioni e donazioni
- Che cos'è l'imposta sulle successioni e donazioni
- Come si calcola l'imposta sulle successioni e donazioni
- Come si versa l'imposta sulle successioni e donazioni
- Imposta sulle successioni e donazioni: asse ereditario
- L'imposta sulle successioni e donazioni per le aziende
Che cos'è l'imposta sulle successioni e donazioni
L'imposta sulle successioni interessa il trasferimento della proprietà di beni mobili e di beni immobili o di altri diritti in seguito alla morte del titolare. Essi vengono trasferiti agli eredi sulla base delle norme della successione legittima o in funzione di quel che è stato stabilito nel testamento. L'imposta sulle donazioni, invece, interessa il trasferimento della proprietà di beni mobili e di beni immobili o di altri diritti tra persone ancora in vita.
Come si calcola l'imposta sulle successioni e donazioni
Il calcolo dell'imposta sulle successioni e donazioni ha come riferimento tre differenti aliquote, che sono diverse in base al grado di parentela degli eredi: da queste derivano altrettante franchigie, che corrispondono alle soglie entro cui l'imposta non è dovuta. In particolare per il coniuge e per i parenti in linea retta - cioè i genitori, i figli e, in generale, i discendenti e gli ascendenti - l'aliquota è pari al 4%, con franchigia fino a un milione di euro di valore dell'eredità; per i fratelli e le sorelle l'aliquota è pari al 6%, con franchigia di 100mila euro; per tutti gli altri parenti fino al quarto grado, per gli affini in linea retta e per gli affini in linea collaterale fino al terzo grado, l'aliquota è sempre pari al 6%, ma senza franchigia; per tutti gli altri soggetti, infine, l'aliquota è all'8% senza franchigia.
Occorre ricordare che la franchigia che viene applicata nel caso in cui il beneficiario sia un portatore di handicap grave è di un milione e mezzo di euro. Inoltre, la successione di beni immobili prevede il pagamento dell'imposta ipotecaria, pari al 2%, e di quella catastale, pari all'1%, che devono essere saldate dagli eredi con il modello F23 nel momento in cui la dichiarazione di successione viene presentata. L'imposta ipotecaria e quella catastale sono pari a 200 euro (somma fissa) solo se per uno o più eredi è possibile beneficiare delle agevolazioni per la prima casa.
Come si versa l'imposta sulle successioni e donazioni
L'imposta sulle successioni deve essere versata con il modello 23 entro sessanta giorni dalla data in cui l'atto è stato notificato: si può eseguire il versamento negli uffici dell'Agenzia delle Entrate, in posta o in banca. Volendo, il pagamento può essere dilazionato, ma affinché ciò accada è necessario presentare una richiesta all'Agenzia delle Entrate. La rateizzazione, in particolare, deve essere richiesta nel momento in cui si versa la prima rata: in linea di massima si esegue un primo pagamento che corrisponde a un quinto del totale dovuto, mentre la somma rimanente viene suddivisa in otto rate, da pagare una ogni tre mesi, o in dodici rate per gli importi di più di 20mila euro. Per gli importi di meno di mille euro, invece, la donazione non è ammessa. Se la prima o le altre rate non vengono versate entro i termini e le scadenze previste, la dilazione viene meno, e l'importo residuo è iscritto a ruolo: seguono sanzioni e interessi.
Per quel che riguarda l'imposta sulle donazioni, ogni donazione deve essere effettuata in presenza di un notaio che redige un atto pubblico e che lo registra presso l'Ufficio delle Entrate competente: spetta proprio al notaio il compito di eseguire il versamento dell'imposta di donazione, insieme con i 200 euro previsti per l'imposta di registro e, nel caso in cui siano beni immobili a essere donati, con l'imposta ipotecaria e quella catastale. Ne discende che il versamento dell'imposta sulle donazioni deve avvenire contestualmente alla registrazione dell'atto.
Imposta sulle successioni e donazioni: asse ereditario
Si parla di attivo ereditario per indicare l'insieme dei beni che costituiscono l'oggetto della successione: in altre parole, esso corrisponde al patrimonio che cade in eredità, e può comprendere le azioni di società, i beni immobili, le partecipazioni in società, i beni mobili, i gioielli, i soldi e la mobilia. Non rientrano nell'attivo ereditario, invece, i veicoli che sono iscritti presso il Pubblico Registro Automobilistico, i titoli del debito pubblico come i BOT e i CCT e tutti i titoli emessi da Stati che fanno parte della UE. L'imposta sulle successioni, in ogni caso, non si applica sull'attivo ereditario, ma sull'asse ereditario, che è la differenza tra l'attivo e il passivo ereditario; quest'ultimo include le spese funebri, le spese mediche sostenute negli ultimi sei mesi prima della morte del defunto e i debiti contratti dalla persona deceduta, sia che si tratti di debiti previdenziali e tributari nei confronti degli enti pubblici e dello Stato, sia che si tratti di altri debiti documentati da cambiali.
L'imposta sulle successioni e donazioni per le aziende
Devono essere considerate esenti dal pagamento dell'imposta sulle successioni le aziende, le quote di partecipazioni e i rami di azienda a patto che gli eredi continuino per un periodo di non meno di cinque anni a partire dal momento del trasferimento l'esercizio dell'attività.