Assegno circolare
L'assegno circolare, disciplinato dall’art. 82 della legge assegni, è un titolo di credito "a vista" emesso da una banca che si impegna a pagare in favore del beneficiario la somma di denaro indicata nel titolo
- Come funziona l'assegno circolare
- La richiesta di assegno circolare
- Come si compila l'assegno circolare
- Assegno circolare non trasferibile
- Assegno circolare scadenza
- Assegno circolare postale
- Che fare se l'assegno circolare è falso
- Differenza tra assegno circolare e assegno bancario
Come funziona l'assegno circolare
Con l'assegno circolare è la banca emittente che si impegna a pagare in favore del beneficiario dell'assegno una determinata somma di denaro (indicata nel titolo di credito).
Per questo chi riceve in pagamento un assegno circolare ha la certezza di incassare l'importo indicato nel titolo.
La richiesta di assegno circolare
Per poter ottenere tale assegno è necessario farne espressa richiesta a un istituto di credito, il quale lo rilascia dopo che presso di esso sia stata depositata anticipatamente la somma di denaro corrispondente all'importo dell'assegno.
L'assegno circolare può essere richiesto non solo da titolari di conto corrente ma anche da coloro che ne siano sprovvisti.
Le banche emittenti
L'autorizzazione ad emettere assegni circolari è concessa dalla Banca d'Italia.
Secondo quanto disposto dalla legge assegni, le banche autorizzate all'emissione devono prestare cauzione ed è necessario che abbiano somme disponibili al momento dell'emissione.
Come si compila l'assegno circolare
Innanzitutto va precisato che l'assegno circolare deve essere compilato dalla banca e che deve necessariamente contenere una serie predeterminata di dati.
Innanzitutto occorre che esso riporti la denominazione "assegno circolare" e la promessa di pagare una determinata somma a vista.
Inoltre, in ogni assegno circolare non devono mancare l'indicazione della data e del luogo in cui è stato emesso e quella del beneficiario (mediante nome e cognome se si tratta di una persona fisica o ragione sociale o denominazione sociale se si tratta di società ).
Su di esso, poi, va indicato l'importo che la banca si impegna a pagare a vista, scritto sia in cifre che in lettere. In generale gli assegni circolari, al momento del rilascio, hanno un quadro di controllo a cifre da annullare o perforare, che impedisce che la somma indicata venga modificata. Lo stesso fine è perseguito mediante l'utilizzo di moduli in cui è indicato un importo massimo che può essere pagato con quel tipo di assegno.
Eventualmente, per evitare la circolazione dell'assegno, è possibile apporre la clausola "non trasferibile", posto che anche per l'assegno circolare è possibile il trasferimento mediante girata.
Assegno circolare va firmato
Infine, l'assegno circolare deve riportare la firma della banca che lo emette, con la quale l'istituto di credito manifesta il suo impegno a pagare l'assegno circolare a vista.
Non va invece apposta la firma di chi lo utilizzerà per il pagamento.
Contenuto dell'assegno circolare
Venendo al contenuto dell'assegno circolare, esso deve riportare innanzitutto l'espressa indicazione che si tratta di tale forma di titolo di credito.
Vanno inoltre precisati il nome e il cognome del beneficiario o la sua ragione o denominazione sociale e va apposta la firma della banca emittente.
Infine, l'assegno deve contenere l'indicazione del luogo e della data di emissione e la promessa di pagamento a vista di una determinata somma (scritta sia in cifre che in lettere).
Assegno circolare non trasferibile
In forza della clausola di non trasferibilità, l'unico soggetto legittimato ad incassare l'assegno circolare è quello che è stato espressamente indicato come beneficiario.
La non trasferibilità rappresenta oggi la regola per tale tipologia di titolo di credito.
In determinati casi, però, quando l'importo dell'assegno circolare è inferiore a una determinata somma le banche danno la possibilità al richiedente di escludere la clausola di non trasferibilità, consentendo così il trasferimento del titolo tramite girata.
Assegno circolare scadenza
Se si riceve un assegno circolare è consigliabile incassarlo o cambiarlo entro otto o quindici giorni dal suo ricevimento, a seconda che si viva nello stesso Comune in cui esso è stato emesso o in un Comune diverso.
Superato tale termine, infatti, l'assegno circolare non perde di validità ma l'emittente è libero di revocarlo.
In ogni caso il possessore dell'assegno deve presentarlo per il pagamento all'emittente entro trenta giorni dall'emissione, altrimenti decade dall'azione di regresso.
L'azione diretta contro la banca emittente, tuttavia, ai sensi dell'articolo 84 della legge assegno si prescrive nel termine di tre anni dall'emissione.
Assegno circolare postale
Una forma particolare di assegno circolare è l'assegno circolare postale, che in nulla differisce dagli assegni emessi dalle banche se non per il fatto che la sua emissione può essere richiesta recandosi presso uno sportello di Poste Italiane.
Una volta qui, basterà consegnare i soldi in contanti ed esibire un documento di riconoscimento.
Che fare se l'assegno circolare è falso
Se si dubita circa la genuinità di un assegno circolare, è necessario innanzitutto verificare che esso sia stato correttamente compilato in ogni sua parte.
Sarà inoltre possibile richiedere il cd. "bene emissione", strumento attraverso il quale ottenere dalla banca emittente certezze circa l'effettiva esistenza ed emissione dell'assegno.
Differenza tra assegno circolare e assegno bancario
L'assegno circolare differisce dall'assegno bancario per diversi aspetti, ma quello che effettiva rileva sul piano pratico è rappresentato dalle diverse garanzie di incasso che i due mezzi di pagamento offrono al beneficiario.
Infatti, l'assegno circolare viene emesso dalla banca solo se chi lo richiede ha la piena disponibilità delle somme necessarie e indicando sin da subito il nome del beneficiario (che quindi non potrà essere cambiato). L'istituto di credito, così, prima di rilasciarlo effettua tutte le necessarie verifiche e, solo dopo aver riscontrato la sussistenza dei fondi necessari, emette e firma l'assegno. Avendo una copertura precostituita, quindi, l'assegno circolare non è mai scoperto a meno che non sia falso.
L'assegno bancario, invece, è emesso con la clausola "salvo buon fine" e, di conseguenza, non dà al beneficiario le medesime certezze di essere soddisfatto offerte dall'assegno circolare.
La banca, infatti, rilascia al correntista un carnet di assegni bancari che lo stesso potrà poi utilizzare per eseguire i pagamenti quando non ha più le somme necessarie perché la banca soddisfi il beneficiario.
Quest'ultimo, in ogni caso, è garantito dalla possibilità di procedere al protesto dell'assegno e, in tal modo, di avviare una procedura esecutiva più semplice e celere (che tuttavia non assicura di certo il buon fine dell'operazione).
Vedi anche la guida Assegno bancario
Data aggiornamento: 7 marzo 2022