Italia paese dai mille paradossi. Ed eccone un altro da provetti Azzeccagarbugli: i divieti di balneazione che stanno rendendo sempre più difficili i week-end al mare. In realtà qui si tratta di una vera e propria conflittualità tra permessi e divieti, talmente machiavellica da far rinunciare a molti il piacere di un bel bagno refrigerante senza l'onere (ormai non indifferente) di affittare sdraio e ombrellone, per aver libero accesso alla battigia. La legge prevede la possibilità di balneare, prendere il sole e , insomma, far ciò che si vuole anche sulla riva di una spiaggia a pagamento. Venne introdotta in un comma della legge finanziaria del 2007 che impone "l'obbligo per i titolari delle concessioni di garantire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione". Quella piccola parola "anche" però è la fine di tutti i sogni dei turisti "senza portafoglio" (nel senso letterale del termine!) che lascia aperte le porte della libera interpretazione alle ordinanze comunali o regionali, che possono così diventare molto ma molto restrittive.
Queste direttive, da cui però non scampano nemmeno i paganti, sono quasi identiche lungo tutto il litorale italico e sono guidate dalle direttive di sicurezza della Capitaneria di Porto. Non da sottovalutare, indi per cui, anche se difficilmente un gommone per bimbi potrà ripetere le prodezze di Captain Skettino. Generalmente impongono di lasciar libero un tratto di spiaggia di circa 5 metri, incluso tra sdraio/ ombrelloni e battigia. Il tutto però a discrezionalità del comune o regione, che può autonomamente decidere cosa tollerare e cosa no, e naturalmente del bagnino, che funge da vero poliziotto balneare.
Insomma ogni spiaggia in Italia ha i suoi permessi e divieti: dal Lido di Venezia a Viareggio, da Alessio ad Amalfi asciugamani vietatissimi, oltre ai non ben precisati "beni mobili" (sdraio? palette? borse? occhiali da sole?). E per chi vuole allora farsi un bel bagno refrigerante meglio lasciare TUTTO in macchina, sperando però di non trovare poliziotti o carabinieri che potrebbero dare una bella multa per "abbigliamento indecoroso".
Forse, alla luce di tutto ciò, la piscina comunale all'aperto non è poi così male!
barbaralgsordi@gmail.it
Queste direttive, da cui però non scampano nemmeno i paganti, sono quasi identiche lungo tutto il litorale italico e sono guidate dalle direttive di sicurezza della Capitaneria di Porto. Non da sottovalutare, indi per cui, anche se difficilmente un gommone per bimbi potrà ripetere le prodezze di Captain Skettino. Generalmente impongono di lasciar libero un tratto di spiaggia di circa 5 metri, incluso tra sdraio/ ombrelloni e battigia. Il tutto però a discrezionalità del comune o regione, che può autonomamente decidere cosa tollerare e cosa no, e naturalmente del bagnino, che funge da vero poliziotto balneare.
Insomma ogni spiaggia in Italia ha i suoi permessi e divieti: dal Lido di Venezia a Viareggio, da Alessio ad Amalfi asciugamani vietatissimi, oltre ai non ben precisati "beni mobili" (sdraio? palette? borse? occhiali da sole?). E per chi vuole allora farsi un bel bagno refrigerante meglio lasciare TUTTO in macchina, sperando però di non trovare poliziotti o carabinieri che potrebbero dare una bella multa per "abbigliamento indecoroso".
Forse, alla luce di tutto ciò, la piscina comunale all'aperto non è poi così male!
barbaralgsordi@gmail.it
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