N.B. Vedi ora: La guida completa alla riforma della giustizia 2014 - Gli articoli sulla riforma della giustizia - Il testo della riforma

È ufficialmente cominciata il 29 agosto scorso la "rivoluzione" della giustizia annunciata a giugno durante la conferenza stampa del premier Renzi e del ministro Orlando, al termine del Consiglio dei Ministri, in cui sono stati presentati i 12 punti da cui partire per la riforma di tutta la macchina giudiziaria italiana. Racchiusi in quattro macroaree principali (civile, ordinamento, penale e organizzazione), l'elenco di 12 capisaldi, sottoposto anche ai suggerimenti dei cittadini e degli operatori, è stato concretizzato nella seduta del 29 agosto con l'approvazione dei provvedimenti normativi che dovranno guidare il Paese verso una riforma effettiva della giustizia. Nei provvedimenti presentati dal Governo, i punti annunciati a fine giugno ci sono tutti (eccetto le modifiche al Csm), anche se a procedere spedita è solo la giustizia civile con il decreto legge

varato il 29 agosto in via di pubblicazione. Sul fronte caldo della giustizia penale, della responsabilità dei magistrati, della prescrizione e delle intercettazioni si è preferita, invece, la formula dei disegni di legge delega che, quindi, dovranno superare diversi passaggi prima di essere approvati e non mancheranno di riservare cambiamenti e sorprese.

Ecco i punti chiave della riforma, confluiti nei provvedimenti normativi approvati dal Cdm il 29 agosto:

Civile: riduzione dei tempi e dimezzamento dell'arretrato

Il primo e il secondo punto presentati a giugno dal Governo rappresentano i capisaldi del decreto legge varato il 29 agosto in materia di "degiurisdizionalizzazione e processo civile" in via di pubblicazione.

Arbitrati e negoziazioni assistite, anche in tema di separazioni consensuali e divorzi congiunti, affideranno agli avvocati e ai consigli dell'Ordine il compito di portare fuori le controversie dalle aule dei Tribunali, con l'auspicio di ridurre così i tempi dei processi e dimezzare l'arretrato della giustizia civile, allineando il Paese ai dati europei. Al medesimo fine rispondono: il dimezzamento del periodo feriale dei tribunali; le semplificazioni del processo esecutivo; la modifica del regime della compensazione delle spese e il rinforzo degli strumenti a tutela del credito.

Affidata, invece, al disegno di legge delega la riforma organica della magistratura onoraria, con la previsione di uno statuto unico applicabile ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale e ai viceprocuratori onorari, con rideterminazione di ruoli e funzioni e modifica delle proroghe annuali automatiche.

Corsia preferenziale per famiglie e imprese

Rafforzare il tribunale delle imprese ed estenderne le competenze, comprendendo anche ambiti di particolare importanza per la competitività del sistema imprenditoriale (concorrenza sleale, pubblicità ingannevole, class action consumatori, ecc.) ed istituire un Tribunale per la famiglia, specifica articolazione giudiziaria che si occupa in via esclusiva dell'intero settore familiare e dei diritti delle persone, sono le materie oggetto del disegno di legge, contenente delega al Governo per migliorare efficienza e qualità della giustizia civile, creando una corsia preferenziale per famiglia e imprese.

Meritocrazia e divisione dei ruoli per il Csm

Carriere per merito e non grazie all'appartenenza e principio secondo il quale "chi giudica non nomina" e viceversa erano i presupposti di base della riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (punti 4 e 5 della Riforma) che al momento non risultano inseriti in alcun testo.

Non si tratta, tuttavia, di un accantonamento, stando alle rassicurazioni del ministro Orlando, ma solo di un rinvio "in attesa di un'interlocuzione con il nuovo Csm".

Responsabilità civile dei magistrati e magistratura speciale

La tanto attesa riforma della responsabilità civile dei magistrati, disciplinata dalla controversa legge Vassalli è stata contemplata nel punto 6 della riforma.

Un intervento improcrastinabile, considerate anche le pronunce della Corte Europea di Giustizia, che è stato inserito in un disegno di legge delega articolato in cinque punti (ampliamento dell'area di responsabilità, superamento del filtro, certezza della rivalsa nei confronti del magistrato, incremento della soglia della rivalsa, coordinamento con la responsabilità disciplinare) che dovranno allineare il settore della responsabilità dei magistrati al modello europeo secondo il principio del "chi sbaglia paga".

Al punto 7, invece, c'è la riforma del disciplinare delle magistrature speciali, come quella amministrativa e contabile, con la previsione di estendere le regole del d.lgs. n. 109/2006 ai giudici amministrativi e contabili e dettare un procedimento disciplinare uniforme in ordine a tipologia di illeciti e sanzioni.

Falso in bilancio e autoriciclaggio: la lotta alla criminalità economica

Affidati a un ddl anche gli interventi in materia di contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti (punto 8 della riforma), che segnano il ritorno del falso in bilancio e il debutto del nuovo reato di "autoriciclaggio", con l'obiettivo di aggredire i benefici patrimoniali delle organizzazioni criminali, impedendo l'utilizzo dei capitali accumulati in modo illecito.

Nello schema di disegno di legge, introdotte anche rilevanti modifiche al codice penale e di procedura penale, finalizzate a rendere più efficace l'azione di contrasto alla criminalità economica, come: l'allargamento dei presupposti per la confisca, gli interventi in materia di corruzione e concussione, con l'estensione dell'applicazione del trattamento sanzionatorio ad una più larga platea di soggetti investiti di compiti di interesse pubblico; l'inasprimento delle pene per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso (ecc.).  

Accelerazione del processo penale e riforma della prescrizione

Delega al Governo anche per la semplificazione delle procedure che dovranno portare ad un'accelerazione del processo penale, con modifiche alla normativa sostanziale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, alle disposizioni in materia di estradizione, all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena e per l'attesa riforma della prescrizione (punto 9 della riforma).

Proprio quest'ultima rappresenta una delle questioni maggiormente discusse dal Governo, approdate alla previsione di un nuovo sistema prescrittivo che entrerà in vigore dopo la sentenza di condanna di primo grado, disincentivando così le condotte dilatorie, ma solo se entro due anni arriva la sentenza di appello, altrimenti la prescrizione ricomincia a decorrere.

Intercettazioni: equilibrio tra diritto dell'informazione e privacy

Anche un altro difficile nodo da sciogliere, quello delle intercettazioni, di cui al punto 10 della riforma, è stato rinviato a una legge delega. "Nessun bavaglio" alle pubblicazioni delle intercettazioni da parte di tv e giornali è il refrain più sentito in questi giorni. Ma, di fatto, i "paletti" ci sono (come la previsione di non riportare per esteso le intercettazioni, ma solo un riassunto, i limiti alle condizioni di ammissibilità, ecc.), finalizzati, secondo il Governo a non limitare la capacità di indagine ma ad evitare la diffusione di notizie che non hanno rilevanza penale, cercando di creare un difficile equilibrio tra diritto dell'informazione e tutela della privacy. Tema delicato, dunque, che vede ancora molti dissensi e necessita di confronti con i rappresentanti della categoria (editori e direttori giornali) e che non mancherà di riservare sorprese durante il lungo iter parlamentare.

Informatizzare, innovare e riqualificare

Le tre parole d'ordine per riorganizzare il sistema giudiziario rappresentano gli ultimi due punti chiave del governo. L'informatizzazione integrale e l'innovazione organizzativa del sistema passeranno per un'ulteriore razionalizzazione della geografia giudiziaria, sulla strada già iniziata nel 2012, con riferimento in particolare alla revisione organica dei distretti delle corti d'appello e alla soppressione dei tribunali che, per via delle ridotte dimensioni del bacino di utenza, non assicurano un sufficiente standard di efficienza.

Proseguirà, inoltre, il percorso verso la complessiva informatizzazione del settore civile con il completamento del Processo Civile Telematico obbligatorio e il Codice del Pct oggetto di una specifica legge delega per adattare il codice di rito ai flussi telematici. Dal punto di vista organizzativo previsti: ufficio per il processo e sportelli di prossimità per fornire agli utenti informazioni sulle cause e rilasciare certificati, nonché il completamento dell'esperienza del "datawarehouse", che permetterà valutazioni sull'andamento degli uffici e sull'attività svolta.

Interventi tecnologici e informatici previsti anche per il settore penale con la diffusione del registro informatizzato, la digitalizzazione di atti e documenti, la creazione di banche dati e controllo di gestione e misure organizzative che agevolino l'informatizzazione.

In merito alla riqualificazione del personale dell'amministrazione della giustizia (punto 12), si punta a un piano d'azione basato su procedure di mobilità e nuovi reclutamenti (attingendo da graduatorie esterne già disponibili) oltre che a cambiamenti nelle modalità di valutazione delle professionalità presenti e a politiche di ringiovanimento dell'organico.

Il testo della riforma può essere scaricato da questa pagina:

RIFORMA della GIUSTIZIA CIVILE (Consiglio dei Ministri 29.8.2014) - Tutte le novità: testo e schema del DECRETO LEGGE Renzi-Orlando

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