A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com
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Immagine di copertina: opera d'arte di Fabio Campari- Chiaravalle della Colomba-Piacenza-
Questa settimana: Tribunale di Roma: niente mantenimento ai figli se i redditi dei coniugi sono uguali; e' reato fare l'amore in ascensore? (sentenza vintage); Tribunale di Milano: sindrome di PAS senza fondamento; anche senza la firma del mandato l'attività dell'avvocato si paga.
Ed ancora: Tribunale di Torino: deposito del ricorso ex art. 700 c.p.c. non in forma telematica; il reato di maltrattamenti resta anche se la coppia si riappacifica.
1. Il Tribunale di Forlì ha chiarito che in materia di richiesta di mantenimento in favore dei figli maggiorenni non autonomi e richiesta di assegnazione della casa familiare va seguito il rito contenzioso ordinario; solo nei casi di genitori con figli minorenni si applica il rito camerale di cui all'art. 38 disp. att. c.c.
Tribunale di Forlì decreto del 27 gennaio 2014
2. Il consumatore che garanzie ha se acquista nello stand di una fiera?
Una recente sentenza della Cassazione si è espressa sul punto chiarendo alcuni profili; la Corte ha precisato che non si applicano le norme relative alla tutela del consumatore nell'ipotesi in cui si acquisti il prodotto nello stand di una fiera o di un salone.
Quindi chi acquista non ha il diritto di recedere entro 14 giorni; in buona sostanza la vendita avvenuta nello stand non rientra nei contratti conclusi in luogo pubblico o aperto al pubblico ma la suddetta vendita va considerata come vendita avvenuta in un normale esercizio commerciale.
Corte di Cassazione sentenza n. 22863 del 28 ottobre 2014.
3. Niente mantenimento ai figli se i redditi dei coniugi sono uguali.
Davvero interessante e' questo provvedimento emesso dal Tribunale di Roma secondo il quale il coniuge collocatario dei figli non può avanzare la richiesta di mantenimento dei figli all'ex coniuge se i loro redditi sono uguali.
L'unico obbligo e' quello di partecipare alle spese straordinarie nella misura del 50%.
Nel caso di specie entrambi i coniugi avevano un reddito di circa 2000 euro al mese, inoltre, la moglie aveva ottenuto l'assegnazione della casa familiare mentre il marito avrebbe dovuto sostenere delle spese per trovare un nuovo alloggio.
Va ricordato, infatti, che l'assegnazione della casa e' già una forma di mantenimento diretto e comunque il giudice, tutte le volte che disponga la misura del mantenimento deve sempre prendere in considerazione la circostanza che comunque al coniuge collocatario dei figli rimanga la casa familiare.
Tribunale di Roma decreto del 04 agosto 2014
4. Prestare servizio fuori dall'orario di lavoro.
Con questa sentenza la Corte di Cassazione ha stabilito che non possa considerarsi giusta causa di licenziamento l'aver prestato servizio fuori dall'orario di lavoro e in un periodo di malattia.
Nel caso in oggetto la Corte di Cassazione conferma l'orientamento della Corte di Appello di Trieste secondo cui "lo svolgimento dell'attività di lavoro, da parte del dipendente, si era verificato in orario serale, extra lavorativo, per di più al penultimo giorno di assenza per malattia".
Va rilevato che per "giusta causa di licenziamento " si intende ogni evento o comportamento, messo in atto dal dipendente, idoneo ad incrinare il rapporto fiduciario intercorrente tra questi e il proprio datore di lavoro.
E' ovvio che il termine "giusta causa" e un termine generico spettera' poi al giudice valutare di volta in volta i fatti di causa stabilendo quali siano quelli che possono determinare un licenziamento legittimo.
Corte di Cassazione sentenza n. 22386 del 22 Ottobre 2014.
5. Sospensione del canone di locazione.
Nella vicenda in questione il locatore intimava uno sfratto per morosità nei confronti del conduttore il quale aveva sospeso il pagamento del canone di locazione.
Il conduttore giustificava la propria condotta ritenendo che il locatore si fosse reso inadempiente, ai sensi dell'art. 1460 c.c. avendo taciuto che la copertura dell'immobile fosse rivestita di amianto e questo aveva quindi determinato anche delle infiltrazioni di acqua piovana.
La Corte di Cassazione ha però dato torto al conduttore ricordando che il conduttore non può decidere di non pagare il canone di locazione o di ridurlo in maniera unilaterale anche nell'ipotesi in cui si verifichi una riduzione del godimento del bene.
La sospensione del pagamento del canone di locazione può essere legittima solo nel caso in cui venga a mancare completamente la controprestazione da parte del locatore, inoltre, la sospensione della controprestazione e' legittima solo se conforme a lealtà e buonafede.
Corte di Cassazione sentenza n. 2099 del 29 gennaio 2013
6. Assegnazione casa familiare.
E' un principio ormai consolidato in giurisprudenza ma ricordarlo può tornare utile.
Il provvedimento con cui il giudice della separazione assegna la casa al coniuge collocatario dei figli, avendo data certa, e' opponibile al terzo acquirente per 9 anni che decorrono dalla data di assegnazione, questo vale anche se il provvedimento di assegnazione non venga trascritto presso la Conservatoria dei registri immobiliari.
Se invece il titolo venga trascritto sarà opponibile al terzo acquirente anche dopo 9 anni.
A questo punto però è necessaria una precisazione; bisogna ricordare che il titolo di assegnazione non trascritto può essere opponibile per nove anni solo al terzo acquirente, diversamente, il titolo non trascritto non può invece essere opponibile ai creditori.
Dunque, per evitare ad esempio che i creditori dell'altro coniuge possano rivalersi sull'immobile e' opportuno trascrivere subito il provvedimento di assegnazione prima che i creditori trascrivano il proprio diritto di credito.
Corte di Cassazione sentenza n. 22593 del 23 ottobre 2014
7. Anche senza la firma del mandato l'attività dell'avvocato si paga.
L'attività dell'avvocato si paga sempre; eppure chissà perché molti pensano che farsi una chiacchiera con l'avvocato, lasciando magari un po' di documentazione da studiare non comporti alcun costo e invece, no!!!
Purtroppo capita a noi del ramo di essere scambiati più spesso per un "ufficio informazioni" che per professionisti che in quella chiacchiera o meglio in quel colloquio con il cliente impiegano il proprio tempo e le proprie conoscenze giuridiche.
A chiarire questo aspetto e' proprio una sentenza della Cassazione che chiarisce questo: "non è la firma del mandato alle liti a determinare il rapporto professionale tra il cliente e l'avvocato perché l'incarico può avvenire anche oralmente e per comportamenti concludenti, come ad esempio consegnare della documentazione oppure chiedere un parere circa le sorti di una ipotetica causa.
Dunque, tutte le volte in cui l'avvocato mette la propria competenza professionale al servizio del cliente, senza che lo stesso gli conferisca un incarico formale, con la firma del mandato, ha diritto ad essere compensato secondo il tariffario forense.
Corte di Cassazione sentenza n. 22737 del 2014
8. Responsabilità medica
Il primario e' responsabile anche per gli errori commessi dai suoi sottoposti, infatti, se un neonato subisce delle lesioni perché il parto cesareo viene praticato in ritardo da un medico dell'equipe, sul primario ricade la responsabilità medica per i deficit organizzativi; e' compito del primario anche quello di organizzare l'assegnazione dei compiti ai suoi sottoposti.
Corte di Cassazione sentenza n. 22338 del 22 ottobre 2014
9. Diffamazione su Facebook .
Attenzione alle dichiarazioni che riportate sulle vostre bacheche di Facebook, commettere il reato di diffamazione e' un attimo.
Nella vicenda in questione un maresciallo della guardia di finanza sulla propria bacheca si sfogava scrivendo queste parole: " attualmente defenestrato a causa dell'arrivo di un collega raccomandato e leccacu.....ma me ne fotto..per vendetta appena ho due minuti gli trombo la moglie .., offendendo in tal modo la reputazione di un altro maresciallo.
In appello e' stato assolto ma la Cassazione, su presentazione del ricorso da parte della Procura Militare, ha annullato con rinvio.
Corte di Cassazione sentenza n. 16712 del 16 aprile 2014
10. Interessi di mora.
Ancora una volta si parla di compenso dovuto all'avvocato per l'attività espletata.
Con questa sentenza la Suprema Corte precisa che gli interessi di mora debbano essere riconosciuti al legale solo dopo che il giudice abbia liquidato il compenso.
Dunque, si applica il codice civile per il ritardo nel pagamento dell'onorario però il debitore e' tenuto a pagare ciò che deve solo quando l'importo diventa certo ed esigibile in seguito al provvedimento del giudice.
Corte di Cassazione ordinanza n. 22678 del 24 ottobre 2014
11. Sindrome di PAS senza fondamento.
Sicuramente questa decisione del Tribunale di Milano farà un po' discutere.
In buona sostanza secondo il Tribunale di Milano, quando tra i genitori vi sia un forte conflitto relazionale non è il minore che deve essere visitato dallo psichiatra, sarebbero invece i genitori, che creano il conflitto, a doversi sottoporre ad accertamenti diagnostici.
Dunque, l'affezione da alienazione parentale non avendo fondamento scientifico non può essere considerata come una patologia del minore.
Tribunale di Milano sentenza del 13 ottobre 2014
12. L'automobilista che ha il diritto di precedenza deve comunque sempre prestare attenzione prima di attraversare un incrocio; infatti se si determina un incidente -l'automobilista con il diritto di precedenza non evita la sanzione se ha attraversato l'incrocio senza rispettare l'obbligo di prudenza .
Corte di Cassazione ordinanza n. 22358 del 2014
13. Le case non possono essere dei musei.
Questa sentenza della Cassazione chiarisce che: "i beni di interesse archeologico, proprio perché appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato, non possono appartenere al cittadino che decida ad esempio di tenerli in casa.
Precisa però che questi reperti possono essere tenuti tranquillamente in casa, per arredare la stessa, solo se sono stati acquistati prima del 1909, cioè prima che entrasse in vigore la legge n. 364 del 1909.
Corte di Cassazione sentenza n. 43569 del 20 ottobre 2014
14. Mantenimento figli.
Padre condannato per violazione degli obblighi di assistenza familiare.In questo caso determinante e' stata la nuova convivenza che l'uomo aveva intrapreso con un'altra donna, dunque, questa circostanza ha reso poco credibile l'impossibilità di versare i contributi ai figli.
Non hanno avuto invece alcuna rilevanza l'assoluzione che l'uomo aveva ottenuto in un'altra circostanza e neppure è bastato dimostrare che c'erano cattivi rapporti con la ex moglie.
Corte di Cassazione sentenza n. 44054 del 22 ottobre 2014
15. Tribunale di Catanzaro: " accolto ricorso avverso un verbale di contestazione elevato dall'ausiliario del traffico; l'amministrazione comunale non ha dimostrato il possesso dei requisiti di legge da parte del soggetto verbalizzante."
Tribunale di Catanzaro del 17 ottobre 2014 del Dott. Luca Nania, articolo all'interno di Studio Cataldi
16. Responsabilità del padrone se il cane tenuto al guinzaglio morde qualcuno.
Nella vicenda in questione il Tribunale di Lecce, sezione distaccata di Maglie, condannava una donna per il reato di cui all'art. 590 c.p. (Lesioni colpose) perché il suo cane, durante una mostra canina, nonostante fosse tenuto al guinzaglio si avvicinava ad un bambino e lo mordeva.
La responsabilità della donna e' emersa dal fatto che non aveva vigilato sull'animale e non gli aveva fatto indossare la museruola; inoltre, a conforto della tesi accusatoria vi erano il referto ospedaliero e le deposizioni di alcuni testi.
La donna aveva cercato di difendersi sostenendo che la museruola era uno strumento alternativo al guinzaglio inoltre riteneva che i testi non fossero indifferenti perché erano persone che si accompagnavano alla madre del bambino quindi per questo motivo sarebbero stati poco credibili.
La Corte non ha accolto il ricorso della donna confermando quindi la condanna per lesioni colpose.
Corte di Cassazione sentenza n. 44095 del 23 ottobre 2014
17. Assegno divorzile.
La Cassazione con questa recente sentenza ha precisato che anche se il marito venga licenziato e' comunque tenuto a versare l'assegno divorzile alla ex moglie.
Le ragioni di ciò sono spiegate dal fatto che la donna, nel caso di specie, non era in grado di procurarsi con i propri mezzi economici non solo un tenore di vita corrispondente a quello goduto in costanza di matrimonio ma neppure un tenore di vita dignitoso; inoltre vi era una grande sproporzione dei redditi tra i due coniugi.
Corte di Cassazione ordinanza n. 14501 del 26 giugno 2014
18. La contusione costituisce malattia.
Nel caso in questione un uomo veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di lesioni volontarie (art. 582 c.p.) in danno di un'altra persona.
L'uomo aveva proposto ricorso in Cassazione ritenendo che la contusione escoriata del gluteo e del braccio destro della persona offesa non poteva definirsi come malattia perché si trattava di mera alterazione anatomica mentre nella definizione di malattia va ricompresa una alterazione suscettibile di essere fonte e causa di limitazioni funzionali.
La Corte ha dunque rigettato il ricorso ritenendo la contusione malattia rilevante ai sensi dell'art. 582 c.p.
Corte di Cassazione sentenza n.44026 del 22 ottobre 2014
19. Assegno di mantenimento con un termine di scadenza.
In sede di separazione i coniugi attraverso un patto tra loro intercorso possono stabilire che l'assegno di mantenimento venga versato fino ad una certa data dopo la quale più nulla e' dovuto.
Questo accordo tra i coniugi non ha valore di rinuncia all'assegno in assoluto, infatti, questa pattuizione vale solo in sede di separazione mentre in sede di divorzio non ha alcun valore.
Infatti, in questa sede il giudice non può tenere conto degli accordi intercorsi tra i coniugi nella fase precedente perché è tenuto a verificare le condizioni economiche dei coniugi al momento del divorzio.
Corte di Cassazione sentenza n. 12781 del 6 giugno 2014
20. Il TFR dell'ex coniuge quando può essere chiesto?
Il Tribunale di Milano con questo provvedimento ha chiarito che la richiesta della quota del TFR in sede di divorzio e' inammissibile se l'ex marito non ha ancora terminato il rapporto di lavoro.
Solo dopo che ci sia stata la maturazione del TFR, quindi quando il diritto sarà certo ed esigibile, allora in quel momento può chiedersi l'attribuzione del TFR in proporzione agli anni di matrimonio
Tribunale di Milano provvedimento del 19 marzo 2014
21. E' reato fare l'amore in ascensore?
A quanto pare fare l'amore in ascensore non è reato purché si prendano le opportune precauzioni. A dirlo e' una "sentenza vintage" cioè di qualche anno fa precisamente del 2001.
Secondo la Corte di Cassazione il rapporto sessuale può essere tranquillamente consumato in ascensore purché il tutto avvenga tra un piano e l'altro e la cabina sia priva di vetrate.
Dunque, e' vero si che l'ascensore va inquadrato come luogo pubblico, però se le porte sono chiuse e l'abitacolo non è visibile dall'esterno non può configurarsi il reato di atti osceni in luogo pubblico.
La stessa cosa vale anche se si sceglie come alcova il bagno di un aereo o di un autogrill ad esempio; per evitare conseguenze penali e' necessario chiudere a chiave la porta e che la scena rimanga privata.
Corte di Cassazione sentenza n. 10060 del 2001
22. Ricusazione del magistrato.
Con questa sentenza la Corte di Cassazione ha precisato che tra le cause di ricusazione di un magistrato non sono contemplati i rapporti di inimicizia tra difensore e giudice (o un suo prossimo congiunto).
La disciplina penale contempla l'astensione e, conseguentemente, la ricusazione del magistrato solo nel caso di rapporti di grave inimicizia tra lo stesso, o un suo prossimo congiunto, e una delle parti private.
Di conseguenza questa regola non può estendersi per analogia al difensore delle parti stesse perché solo la parte privata e' titolare di posizione (sostanziale) obbligante il giudice all'astensione.
Corte di Cassazione sentenza n. 43884 depositata il 22 ottobre 2014
23. Infortunio del lavoratore.
Nel caso di incidente d'auto, al dipendente non può essere riconosciuto l'infortunio in itinere se può raggiungere il posto di lavoro utilizzando i mezzi pubblici.
Nel caso di specie il lavoratore abitava a meno di un chilometro dal luogo di lavoro e una fermata dell'autobus era a pochi passi dalla sede lavorativa.
Corte di Cassazione sentenza n. 22154 del 20 ottobre 2014
24. Deposito ricorso ex articolo 700 c.p.c. non in forma telematica.
Il Tribunale di Torino ha chiarito che il deposito del ricorso ex articolo 700 c.p.c. depositato in maniera telematica deve essere dichiarato inammissibile.
Dunque, non può trovare applicazione il principio di libertà delle forme di cui all'articolo 121 c.p.c. perché ha natura residuale, inoltre, nel caso di vizio genetico dell'atto che riguardi la stessa costituzione materiale non si può parlare di raggiungimento dello scopo ex art. 156 comma 3 c.p.c.
Tribunale di Torino provvedimento del 20 ottobre 2014
25. Falso ideologico.
Una sentenza della Cassazione, di qualche giorno fa, afferma che commette il reato di falso ideologico il professore universitario che inserisce nel libretto universitario di uno studente un esame mai sostenuto dallo stesso.
Il libretto universitario deve essere considerato come un vero e proprio atto pubblico perché certifica, insieme ai verbali di esame, la carriera universitaria dello studente.
Corte di Cassazione sentenza n. 44022 del 22 ottobre 2014.
26. Condominio.
Le spese di manutenzione e riparazione per la fossa settica hanno natura condominiale, servendo all'uso comune dell'edificio, quindi devono parteciparvi tutti i condomini.
Logica conseguenza e' che se dalla fossa settica si determinano infiltrazioni d'acqua negli appartamenti collocati in corrispondenza della stessa, il danno dovrà essere risarcito dall'intero condominio e non solo dai proprietari degli appartamenti sovrastanti.
Corte di Cassazione sentenza n. 22179 del 20 ottobre 2014
27. Maltrattamenti.
Non sfugge alla condanna per maltrattamenti il marito che in passato aveva posto in essere nei confronti della moglie condotte violente.
E' irrilevante sia che la donna abbia ridimensionato la gravità dei fatti sia che la coppia si sia riappacificata concependo un altro figlio.
Corte di Cassazione sentenza n. 43764 del 20 ottobre 2014
28. Assegno di mantenimento per il testimone di giustizia.
Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha chiarito che l'assegno di mantenimento che lo Stato versa nei confronti dei testimoni di giustizia deve essere calcolato sulla base del tenore di vita che queste persone avevano prima di entrare nel programma di protezione.
Si ricorda che i testimoni di giustizia proprio per la scelta fatta di collaborare con la giustizia rischiano la vita per questo sono costretti a cambiare identità, città, lasciare il lavoro ecc; hanno quindi diritto ad avere un alloggio, assistenza sanitaria, legale ecc oltre ovviamente ad un assegno di mantenimento mensile che verrà corrisposto finché la persona non sia in grado di avere un reddito proprio.
Consiglio di Stato sentenza n. 5151 del 2014