Nel pacchetto di liberalizzazioni varato venerdì scorso dal Governo, non potevano mancare misure destinate alla categoria degli avvocati.
Tra le novità del disegno di legge sulla concorrenza, infatti, trovano posto tutta una serie di disposizioni attraverso le quali palazzo Chigi punta a semplificare e liberalizzare determinati settori professionali, fra cui, oltre a notai ed ingegneri, ci sono anche gli avvocati.
Così, oltre all'eliminazione del vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, al via libera alle società multidisciplinari e di capitale, e alla possibilità di certificare atti prima di competenza notarile, il disegno di legge introduce il c.d. "preventivo obbligatorio", oggi previsto solo su richiesta del cliente.
L'art. 13, comma 5, della legge professionale forense, infatti, dispone che il professionista, nel rispetto del principio di trasparenza, è tenuto a comunicare "oralmente" al proprio assistito sia il livello della complessità dell'incarico che tutte le informazioni sugli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico stesso, mentre la comunicazione in forma scritta di tutti i costi della prestazione è prevista solo se espressamente richiesta.
Se il disegno dell'esecutivo dovesse essere approvato, invece, l'avvocato sarà obbligato a comunicare per iscritto a chi gli conferisce l'incarico professionale, un preventivo contenente la prevedibile misura del costo della prestazione, con la netta distinzione tra il compenso per l'opera professionale, gli oneri e le spese anche forfettarie, indipendentemente dalla richiesta del cliente.
Ma, la strada è ancora lunga e il ddl dovrà prima superare il necessario esame delle due Camere dove, senz'altro non mancheranno le sorprese.
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