Art. 155 (Computo dei termini) Nel computo dei termini a giorni o ad ore, si escludono il giorno o l’ora
iniziali. Per il computo dei termini a mesi o ad anni, si osserva il calendario comune.
I giorni festivi si computano nel termine. Se il giorno di scadenza è festivo, la scadenza è prorogata di diritto al
primo giorno seguente non festivo. La proroga prevista dal quarto comma si applica altresì ai termini per il
compimento degli atti processuali svolti fuori dell’udienza che scadono nella
giornata del sabato. Resta fermo il regolare svolgimento delle udienze e di ogni altra attività
giudiziaria, anche svolta da ausiliari, nella giornata del sabato, che ad ogni
effetto è considerata lavorativa. Art. 163 bis (Termini per comparire) Tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell’udienza di
comparizione debbono intercorrere termini liberi non minori di novanta giorni se
il luogo della notificazione si trova in Italia e di centocinquanta giorni se si
trova all’estero. Nelle cause che richiedono pronta spedizione il presidente può, su istanza
dell’attore e con decreto motivato in calce dell’atto originale e delle copie
della citazione, abbreviare fino alla metà i termini indicati dal primo comma.
Se il termine assegnato dall’attore ecceda il minimo indicato dal primo
comma, il convenuto, costituendosi prima della scadenza del termine minimo, può
chiedere al presidente del tribunale che, sempre osservata la misura di
quest’ultimo termine, l’udienza per la comparizione delle parti sia fissata con
congruo anticipo su quella indicata dall’attore. Il presidente provvede con
decreto, che deve essere comunicato dal cancelliere all’attore, almeno cinque
giorni liberi prima dell’udienza fissata dal presidente.
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