Data: 01/05/2011 09:00:00 - Autore: Emanuele Ameruso
Continua e anzi si accresce la polemica intorno al caro-farmaci, dopo l'entrata in vigore della direttiva del ministero della salute, in base alla quale, dal 15 aprile scorso, lo stato ha provveduto a diminuire il rimborso per 4189 cosiddetti farmaci generici, fino al 40%, allineandosi alla media dei prezzi di vendita in Europa. I farmaci generici sono quei farmaci che contengono lo stesso principio attivo di un farmaco di marca, che generalmente costa di pi�, trattandosi di solito di marchi non pi� coperti da brevetto. Il problema � che le aziende farmaceutiche non hanno provveduto, nel contempo, ad abbassare i prezzi proporzionalmente alla riduzione del rimborso statale, per cui nelle farmacie i pazienti si trovano a dovere sostenere la differenza, di tasca propria, tra il prezzo di vendita e quello di rimborso. Le aziende spiegano tale loro non adeguamento ai prezzi di rimborso, sostenendo che la situazione italiana � diversa da quella europea. Nel nostro Paese, infatti, la quota percentuale dei farmaci generici venduti � del 10%, contro una media europea del 50%, che comporterebbe da noi l'impossibilit� ad abbassare i prezzi ai livelli europei, dato il basso volume di vendita, che presuppone pi� alti margini unitari di profitto sulla singola confezione del farmaco.
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