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Data: 02/05/2011 18:24:00 - Autore: N.R.
Sulla base di un lavoro preparatorio svolto dalla commissione deontologica, il Consiglio Nazionale Forense sta per approntare un'integrazione al codice di deontologia forense per disciplinare il comportamento degli avvocati che assumono le funzioni di mediatore/conciliatore.
Sarà ora elaborata una proposta di testo che dovrebbe prevedere da un lato un dovere generalizzato di osservanza degli obblighi propri della nuova funzione e dall'altro le possibili incompatibilita', conflitti di interessi e responsabilita' in caso di proposta di conciliazione non conforme al diritto.
Come rileva il Consiglio, “In attesa e indipendentemente dagli sviluppi giurisdizionali e
politici sulla mediazione la messa a punto
deontologica appare passaggio urgente e ineludibile, nella scia della linea d'azione generale del Consiglio che se, da una parte, e'
impegnato a contrastare e a far superare le criticita' della
mediazione cosi' come disciplinata dalla attuale normativa, dall'altra
non puo' e non deve sottrarsi alla responsabilita' di fornire il
dovuto e doveroso supporto ai Consigli degli Ordini per il governo
dell'istituto anche nei suoi aspetti deontologici e nelle sue ricadute
disciplinari'.
'Il Consiglio - si legge in una nota del CNF - ha ritenuto opportuno
procedere per questa strada tenendo conto del fatto che la violazione
da parte dell'avvocato-mediatore civile degli obblighi propri come
fissati dalla normativa attualmente in vigore determina per lui
conseguenze sul piano disciplinare valutabili dal Consiglio
dell'Ordine 'sia se si ritenga che l'esercizio dell'attivita' di
mediatore civile da parte di un avvocato rappresenta una
manifestazione di attivita' professionale, sia se si ritenga il
contrario''.
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