Data: 20/08/2011 11:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
Due ministri fendono il caldo afoso di Ferragosto 2011 con una dichiarazione d'intenti che merita il massimo elogio; orbene, l'On.le Bobo MARONI, Titolare del Dicastero degli Interni, ed il neo-Guardasigilli On.le Nitto PALMA hanno annunciato all'unisono che intendono proporre l'introduzione del nuovo reato di omicidio stradale sull'onda dell'indignazione suscitata dalla tragedia avvenuta sull'A26 nell'alessandrino, all'alba del 13 ago '11. Piangono in Provenza i parenti delle quattro vittime Julien (tifosissimo dell'Olympique de Marseille, narrano le meste cronache, ritratto su 'La Stampa' in sella alla moto: di certo un gran simpatico) di 26 anni, Vincent di 27, Audrey, bellissima fidanzata di Vincent che dalla foto del quotidiano pare mandare un bacino d'addio, di 24 ed Elsa ventiduenne: un impresario edile albanese andando contromano sull'autostrada sotto l'effetto dell'alcool ha causato un tragico incidente stradale, che ha provocato la morte di quattro giovani francesi in vacanza nel Bel Paese. "E poi - ha chiosato Maroni - è stato subito messo in libertà". Ha avuto occasione di spiegare a 'La Stampa' di Mario CALABRESI del 15 ago '11 il Procuratore della Repubblica di Alessandria, Dott. Michele DI LECCE che "l'arresto non è previsto dal nostro Codice in un caso del genere ... posso capire l'indignazione dell'opinione pubblica. Ma per il nostro ordinamento per ora questo resta un omicidio COLPOSO e l'arresto è previsto solo nel caso che il responsabile si allontani, fugga, insomma commetta anche OMISSIONE DI SOCCORSO; ma ciò non è accaduto". Del resto, prosegue il Capo della Procura di Alessandria anche a tutela della scelta del proprio Sostituto Dott.ssa Sara POZZETTI, "la limitazione personale in via cautelare, c ioè fino a sentenza definitiva, è prevista dal Codice solo se intervengono tre motivi specifici: il PERICOLO DI FUGA, ma ancorché albanese, l'imprenditore abita e lavora ad Alessandria; il rischio di REITERAZIONE DEL REATO, ma la patente gli è stata subito sospesa; o la possibilità di INQUINARE LE PROVE, ma anche questa non mi pare che sussista". Aggiunge il Ministro della Giustizia PALMA che la nuova figura di reato "è una vera e propria necessità ed è necessario che venga riconosciuta la flagranza differita che consenta l'arresto di chi si macchia di questo particolare reato". Questa nuova fattispecie di reato, ha aggiunto Maroni, "va distinta dall'omicidio colposo, consentendo di sanzionare coloro che si rendono colpevoli di omicidi mettendosi al volante ubriachi o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti"."Anche in caso di omicidio volontario l'RCAuto deve risarcire". Che accadrà dal punto di vista assicurativo? Nel maggio '11 la Corte di Assise di Teramo ha rigettato le eccezioni sollevate dagli avvocati dell'assicurazione e dell'imputato nel processo penale che vedeva incriminato un tale accusato di aver ucciso volontariamente con il mezzo dell'automobile, il 14 apr '10, la suocera per rancori familiari. In una nota dell'AIFVS, l'Associazione italiana familiari e vittime di stradà presieduta da quella straordinaria figura di donna che risponde al nome di Pina CASSANITI MATROJENI, la Corte "ha rigettato l'eccezione sollevata dall'avvocato di Groupama Assicurazioni (la compagnia che assicurava il veicolo utilizzato per commettere l'omicidio), affermando il principio di diritto secondo cui la garanzia assicurativa RCAuto vale anche per gli omicidi stradali commessi con DOLO, cioè volontariamente". La Corte inoltre "ha rigettato l'eccezione sollevata dall'avvocato dell'imputato per determinare l'esclusione dalla costituzione di parte civile dell'Aifvs presentata dall'avvocato Gianmarco Cesari". Con questo provvedimento la Corte "riconosce la legittimazione dell'associazione a costituirsi parte civile anche nei processi di omicidio stradale volontario". L'Avv. Gianmarco CESARI è già intervenuto verso la fine di giugno 2011 nel programma di Rai1 UnoMattino per esporre perché dovrà essere contemplato nel Codice Penale il nuovo reato di OMICIDIO STRADALE per la guida in stato di ubriachezza e sotto l'effetto di sostanze psicotrope. Quello che segue è l'intervento del 15 ago '11 di Pina CASSANITI MASTROJENI, intitolato 'La discrezionalità può diventare arbitrio?' "Sono trascorsi due giorni dalla strage dell'A26, dove un albanese, ***, ha ucciso 4 giovani francesi. Di fronte a un fatto così grave, restiamo sconcertati per la decisione del magistrato Sara Pozzetti di lasciare il colpevole in stato di libertà. Prima dell'impatto fatale, il *** ha percorso 30 km contromano e con un tasso di alcolemia tre volte superiore al limite. Ci chiediamo quali elementi abbiano indotto il magistrato a ritenere che non sussistono pericoli di fuga o di reiterazione di condotte altrettanto scriteriate. Mentre deprechiamo la superficialità di una tale decisione, plaudiamo alle dichiarazioni del Ministro Roberto Maroni, che ha annunciato che il reato di omicidio stradale rientra finalmente tra le previsioni del Governo. È una risposta alla richiesta di certezza e serietà della pena, sempre avanzata dall'AIFVS e coincidente con le aspettative della società civile. Ma l'AIFVS attende risposta alle tante altre richieste di giustizia per le vittime avanzate alle autorità politiche, sulle quali il Governo fa ancora silenzio, a partire dalla modifica dell'artico 111 della Costituzione, per garantire parità processuale fra vittima ed imputato e permettere ai cittadini di essere uguali di fronte alla legge. Confidiamo sulla capacità di risposta del Ministro Maroni. Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente AIFVS." - Studio Cataldi affrontò la tematica il 1° mar '11 ed apre il proprio form alle opinioni ed alle considerazioni dei suoi affezionatissimi visitatori.
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