Data: 19/08/2011 11:00:00 - Autore: Nadia F. Poli
�La giustizia civile deve essere inserita nel pacchetto di misure per fronteggiare la crisi: il fatto che non ci sia e' una grave e preoccupante carenza�. Queste le parole del vicepresidente del Csm, Michele Vietti in un'intervista al 'Corriere della sera' sul decreto anti-crisi. �La giustizia non e' una variabile indipendente rispetto al sistema economico; il mercato prima che un luogo economico e' un luogo giuridico�. La proposta di Vietti � l'introduzione del processo breve �anche per la giustizia civile� in quanto potrebbero sussistere le medesime condizioni di necessit� e urgenza richieste per un decreto-legge. Il vicepresidente del CSM individua �tre fronti da aggredire�, tre aspetti che secondo Vietti dovrebbero essere rivisti . Innanzitutto cita �l'abnorme accesso alla giustizia civile� che, mediante un intervento sull'articolo 24 della Costituzione �che impone una tutela unicamente giurisdizionale dei diritti�, dovrebbe essere oggetto di una modifica tesa ad �una scrematura preventiva dei giudizi civili, dirottando su binari alternativi le questioni di tipo bagattellare e previdenziale, che costituiscono la gran parte delle cause civili". Vietti sostiene inoltre che �ci vuole un robusto filtro pre-contenzioso� ed, ancora, evidenzia la necessit� di �un processo breve civile, questo si' urgente, con durata massima di tre anni per giungere al giudicato, con dei termini rigorosi che rispettino il principio di ragionevole durata fissato dalla Costituzione�. Per Vietti tale proposta potrebbe agganciarsi alla manovra anti-crisi, �nella parte del decreto in cui si riduce il numero delle Province�, cos� come potrebbe entrare a far parte del decreto �anche quella parte del disegno di legge del governo sullo smaltimento dell'arretrato civile, su cui il Csm ha espresso parere favorevole�.
Tutte le notizie