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Data: 28/08/2011 - Autore: Nadia F. Poli "La cosiddetta Robin Hood Tax, aggravata nell'aliquota ed estesa impropriamente anche alla distribuzione, al trasporto dell'energia e alla produzione da fonti rinnovabili dal recente decreto 13 agosto, penalizza uno dei pochi settori industriali che, anche nell'attuale difficile congiuntura continua ad investire nel nostro Paese, creando lavoro per le imprese e occupazione qualificata, con piani di assunzione gia' concordati". Questo quanto affermato e riportato in una nota dalle Segreterie nazionali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl Uilcem-Uil. "Si tratta – hanno commentato i sindacati- di investimenti ingenti, nell'ordine di decine di miliardi di euro, finalizzati allo sviluppo delle reti, all'ammodernamento del parco centrali termoelettriche e alla crescita della produzione da fonti rinnovabili: tutti obiettivi considerati prioritari dall'Europa e dal nostro Paese allo scopo di ridurre la bolletta energetica, migliore la qualita' del servizio, ridurre l'impatto ambientale". L'applicazione di nuove imposte si tradurrebbe, secondo i sindacati, nella delegittimazione di “un' Autorita' indipendente come quella dell'energia elettrica e del gas che svolge con competenza e buoni risultati il compito di regolare le attivita' di distribuzione e trasporto dell'energia per favorire gli investimenti, tutelando al contempo gli interessi dei consumatori". La decisione potrebbe dunque avere gravi ripercussioni e produrre “danni considerevoli ben superiori ai benefici per i conti pubblici" aggiungono le Segreterie nazionali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl Uilcem-Uil sottolineando che "peraltro, colpire le Societa' quotate dell'energia crea disorientamento nei mercati con effetti sulla capitalizzazione, sugli investimenti e sui dividendi, penalizzando il Tesoro stesso". Le Segreterie, concludono affermando che “la priorita' deve essere quella della ripresa, per gli investimenti e per il lavoro, assieme alle misure di risanamento” e chiedono di cambiare la manovra, sanando una contraddizione che rischierebbe di penalizzare un settore “che rappresenta un prezioso volano per lo sviluppo e la competitivita' del Paese”. |
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