Data: 30/08/2011 10:00:00 - Autore: Nadia F. Poli
"Tutti facciamo sacrifici. Non si capisce perch� nel mondo del calcio questa realt� non debba valere. Inoltre non si spiega come mai tutti criticano lo sciopero generale, partiti di opposizione compresi, e nessuno critichi questo sciopero" . Queste le parole del presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Se lo sciopero dei calciatori dovesse impedire il regolare avvio del campionato 2011/2012 e non si dovesse disputare la prima partita delle 38 previste in calendario, secondo il Codacons ai giocatori dovrebbe essere decurtato parte del salario, nella misura di un trentottesimo dello stipendio - inteso quale corrispettivo della costante prestazione di servizio - come accade per ogni lavoratore che salta una giornata di lavoro per sciopero, per cui viene applicata una trattenuta in busta paga. Stesse regole quindi e stesso trattamento. Tradotto in cifre: l'ingaggio di Totti, corrispondente a 5 milioni di euro annui, dovrebbe essere ridotto di 131.000 euro, quello di Buffon, pari a 6 milioni, di 157.000 euro. Robinho dovrebbe rinunciare a 105.000 euro, sui 4 milioni dell'ingaggio, mentre Ibrahimovic, a 236.000 euro, in virt� dei 9 milioni di euro annui percepiti. Un discorso analogo va esteso anche ai tifosi che, alla luce del regolare abbonamento pagato per assistere a tutte le19 partite della stagione di campionato giocate in casa, avrebbero diritto ad un rimborso pari a 1/19� della somma versata. Se le societ� di calcio non dovessero mostrarsi disposte a valutare tali ragioni, il Codacons ha manifestato l'intenzione di offrire assistenza legale, al fine di garantire la piena tutela degli interessi dei tifosi perch� possano ottenere la restituzione di parte dell'abbonamento e affinch� venga loro risarcito il danno esistenziale procurato per non aver potuto assistere alla prima partita della squadra di calcio preferita.
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