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Data: 16/09/2011 11:30:00 - Autore: Prof. Gennaro Iasevoli
Oggi purtroppo è aumentata fortemente la percentuale delle
persone stressate, incapaci di smaltire normalmente gli stress, che non esitano
a rischiare ingenuamente nella speranza di trovare una scorciatoia e sfuggire al
peso delle regole naturali e sociali. Vi ricordo anche esempi di tantissimi
“bravi ragazzi e ragazze” con diplomi e lauree che bevono spudoratamente, pur
sapendo di morire al volante; poi c'è chi accende ed aspira fumo pestifero per
tutta la giornata, incurante della scritta sul pacchetto e della rottura dei
polmoni, chi mangia bulimicamente fino a schiacciare le piante dei piedi e a
bloccare il cuore nel grasso, chi si lancia appeso ad una corda rischiando di
strapparsi i tendini e sradicarsi gli organi interni, chi va a praticare il
sesso mercenario, incurante dell'amore ma anche dei virus, batteri e tumori, chi
mangia le cozze crude con salmonella e limone e dice che sono una leccornia
gustosa, chi dorme con i gatti ed i cani nel letto e spesso si ritrova con
toxoplasmosi e in buona compagnia di parassiti nell'intestino, chi non mangia
nemmeno per riservare i propri risparmi al gioco, chi, infine, va girando senza
precauzioni nei luoghi inesplorati e pericolosi fino a perdersi. Tutti questi
hanno sicuramente, in comune, uno stato psicologico che li allontana dalla
prudenza e li rende disponibili all'ignoto, anche se esiziale.
Alcuni pensano che si tratta di ragazzi o adulti ingenui e
accondiscendenti che frequentano gli amici più scaltri e spericolati che poi li
spingono verso le esperienze strane e sconvolgenti, ma non è così perché la
psicologia insegna che la mente normale non si presta facilmente a questo, e
direi anche che è inutile e sbagliato scaricare le scelte e le responsabilità
personali criminalizzando gli altri amici, o lamentarsi quando poi le cose non
vanno per il verso giusto e si verifica l'incidente che nel gioco è comunque
riconosciuto come possibile. I giovani di ieri e di oggi sono stati e sono
sempre gli stessi per quanto riguarda la percentuale di chi corre
deliberatamente rischi reali nonostante siano conosciuti.
La causa fondamentale di questa scelta
imprudente risiederebbe nello stress cui è sottoposta incessantemente la
persona; lo stress, oltre una soglia di sopportabilità personale, indurrebbe a
rischiare senza aver paura. Immagino che molti lettori di fronte a questa
spiegazione psicologico clinica rimarranno alquanto perplessi ed incuriositi,
perciò vi invito a farvi una
novella cultura sui gravi disturbi psicologici che può causare lo stress e sugli
innumerevoli fattori esterni ed interni alla persona, che stressano la mente
umana fino a portarla alle scelte estreme. Lo stress infatti è sempre in agguato
contro tutti noi e spesso cresce nell'interno della mente col crescere delle
sole aspettative, ansie, insoddisfazioni o divertimenti; pertanto non sempre
dipende dalla fatica vera e propria. Allora bisogna fare attenzione alle
tensioni interne stressanti (novità, spostamento pasti, sonno, orari, progetti)
e notare da se stessi o con l'aiuto di uno psicologo se queste tensioni spingono
verso “scelte strane e inusuali”. A sostegno di questa tesi vi cito, solo
sommariamente, il continuo verificarsi di casi di cronaca scandalistica, che
coinvolgono molti professionisti validi sul piano culturale, professionale e
sociale, per i quali si osserva che lo stress da superlavoro sia correlato a
comportamenti “estremi”, connotati da una diminuita inibizione e talvolta da
insensibilità alle leggi ed al discredito personale. Ripensando ai giochi
pericolosi con le funi annodate, si può quindi ipotizzare che sia appunto uno
dei tanti mezzi o pratiche estreme scelte da persone infelici che vogliono
smaltire, inconsciamente, uno stress divenuto insopportabile e giungere magari a
quel rilassamento desiderato, anche a rischio esiziale. Non abbassiamo la
guardia e vigiliamo sulla stanchezza con la ragionevole speranza che in casi
analoghi il ricorso preventivo ad un orientamento psicologico abbia qualche
benefico effetto nel prevenire incidenti irreparabili.
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