Data: 29/09/2011 11:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
POSTA e RISPOSTA n°125 apre al toc toc del visitatore BERNARDO LACARA il quale, alle h.8:00 del 21 set '11, esprime la sua opinione sulla proposta di istituire una nuova figura di reato: "No, stavolta non mi trovo d'accordo con l'istituzione del reato penale di omicidio stradale. comincio con una metafora che è meglio: come può uno stato moderno e democratico essere il titolare del monopolio del tabacco per poi scrivere sui pacchetti di sigarette 'nuoce gravemente alla salute' o 'provoca la morte'? Bene: si guardano in TV corse di tutti i tipi: auto, moto, biciclette... l'agonismo della velocità è osannato pubblicamente, anche dalla tv di Stato. E poi scatta la repressione??? No, cara Gianna Molinari, non bisogna confondere prevenzione e repressione! Pattuglie e controlli in ogni dove, infatti, appartengono alla branca della repressione, una seria educazione civica e una coerenza all'evitare la devianza della velocità sarebbe invece una seria prevenzione. Forse bisognerebbe evitare di osannare troppo il pur simpaticissimo Valentino Rossi, o Schumacher, o la Ferrari, o la Ducati per ottenere qualche significativo risultato... Ma non in un paese come l'Italia, dove le uniche attività poste in essere a tutti i livelli sono contraddistinte dalla filosofia del 'metterci una pezza'. Saluti per tutti e complimenti l'ottimo Avv. Storani". - Caro Bernardo, ringrazio per gli immeritati elogi e rimando, quanto al Tuo riferimento all'intervento della lettrice GIANNA MOLINARI, a quanto costei espose nell'ambito del P&R n°116 pubblicato online il 13 set '11. Anzi, per praticità lo riporto direttamente qui in calce di modo che i lettori di Studio Cataldi possano formarsi una loro autonoma opinione. "A proposito del fatto scatenante, vale a dire l'imprenditore albanese protagonista dell'incredibile condotta stradale estiva, una lettrice, GIANNA MOLINARI, pone l'accento su un aspetto che mi frullava invero in testa anche a me, pur fautore da sempre dell'introduzione della fattispecie dell'omicidio stradale: "Quello che mi chiedo io è: COME HA POTUTO PERCORRERE TRENTA KM ??? DOV'ERANO I CARABINIERI, LA POLIZIA? possibile che nessuno lo abbia segnalato? non e' che magari prima di preoccuparci di introdurre un nuovo reato bisognerebbe fare tutto il possibile perche' non debba ESISTERE la necessità di introdurlo? mettiamo dei controlli più efficaci sulle strada, pattugliamenti più MASSICCI controlli alle entrate....insomma, possibile che non si possa PREVENIRE INVECE DI CURARE?" - Infine, sulla straordinaria opera profusa in questi anni in materia di SICUREZZA STRADALE dall'Avv. Gianmarco CESARI e dalla Presidentessa Pina CASSANITI MASTROJENI, rimando all'analitica news del 20 ago '11. ANGELO TARTAGLIONE raccomanda cautela con il gradito messaggio delle h.11:12 del 21 set '11: "Io ritengo di procedere con molta cautela al riguardo, e non farsi prendere da emozioni d'istinto. L'introduzione di un eventuale reato di omicidio stradale comporterebbe un duro lavoro di tipizzazione della fattispecie da parte del legislatore, soprattutto in merito all'elemento psicologico. Basti pensare che ad oggi la dottrina non ha ancora trovato un criterio di distinzione efficace tra dolo eventuale e colpa cosciente. La circolazione stradale è un settore problematico dove facilmente si può passare da un diritto penale del fatto ad uno d'autore". - Il caro Angelo ricopre di elogi Studio Cataldi: "Sono uno studente in Giurisprudenza (quasi dottore), e sin dalle prime letture dei vostri post ne ho capito subito l'efficacia informativa. Complimenti, gran bel lavoro il sito dello Studio Cataldi è veramente il luogo (virtuale) dove è possibile affrontare, confrontandosi in maniera critica e con veri competenti, i problemi giuridici che attanagliano il nostro ordinamento. Leggo sempre volentieri le news letters e le novità che mi inviate. Grazie." - Il Direttore e tutto lo Staff s'inchinano ai Tuoi complimenti come degli attori di teatro amatoriale che, nella loro itinerante viandanza, salutano il pubblico che ha avuto la compiacenza di seguire la commedia ed addirittura di apprezzarla. A Te auguriamo che la vita riservi esattamente quel che desideri per il Tuo avvenire. Nella corrispondenza tronco quasi sempre i complimenti ma i Tuoi danno davvero molta soddisfazione: rilasciano endorfine. Si capisce che hai usufruito delle mille risorse del Portale facendono tesoro. Ciò ripaga i nostri sforzi, credimi immani, che tenerlo vitalissimo ed aggiornatissimo comporta. Un investimento nel sapere giuridico che promana dai numerosissimi provvedimenti che compaiono sul sito. Quando domandarono ad ARISTOTELE "a che cosa serve la filosofia", la risposta fu: "A nulla, perché la filosofia non è una serva". La stessa cosa si potrebbe dire del diritto e della cultura in genere. Ma Tu, Angiolino, non Ti sei fatto buggerare dagli svuotatori di teste. Da coloro che non vogliono cittadini consapevoli ma sudditi proni. Ad multos annos! Form sempre a completa disposizione per considerazioni e commenti.
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