Data: 01/02/2012 11:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
POSTA e RISPOSTA n.224 ospita un nuovo, gradito contributo dell'Avv. DAMIANO GRILLO di Monza. - "Allego alcune considerazioni relative al Tribunale per le imprese istituito con l'art. 2 del D.L. 1/2012, noto come Decreto "Cresci italia". Grato se vorr� pubblicarlo. Avv. Damiano Grillo, Foro di Monza". I cimiteri sono lastricati di buone intenzioni. Cos� la riforma della giustizia italiana. E' da anni che ci viene raccontato che l'inefficienza ed il ritardo con cui vengono definiti i processi civili sono le cause per le quali gli investitori esteri stanno lontani dall'Italia e sono un grave costo per l'Italia. A fine maggio 2011, infatti, il neo Governatore della BCE, Mario Draghi, nelle considerazioni finali pronunciate nel corso dell'assemblea annuale di Bankitalia, ha dichiarato che �La perdita annua di prodotto attribuibile ai difetti della nostra giustizia civile potrebbe giungere a un punto percentuale�. Identiche considerazioni ha fatto il neo ministro della Giustizia, Paola Severino, intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione. Secondo la Guardasigilli il costo sociale dell'inefficienza della giustizia �� enorme� ed � pari ad un punto del PIL. Per eliminare o quanto meno ridurre tale costo il neo Guardasigilli indica due percorsi: �la riduzione del numero degli uffici giudiziari e la razionalizzazione dei relativi assetti territoriali� ed �assicurare tempi ragionevoli per il processo�. Le intenzioni sono lodevoli ma i risultati, temo, difficilmente si vedranno con i provvedimenti presi. Specie se, come � ormai abitudine del legislatore, le riforme debbono essere fatte �senza nuovi o maggiori oneri e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente", come previsto dall'ultima parte dell'art. 3 del Decreto Legge 1/2011, definito �Cresci Italia�. Per quanto riguarda il primo aspetto, senza aspettare l'attuazione in tutta Italia del procedimento di riorganizzazione degli uffici, basta vedere cosa � successo al Tribunale di Milano, antesignano di tale riorganizzazione con l'accorpamento a Milano delle sede distaccate di Cassano D'Adda, Legnano e Rho, avviata dal mese di giugno 2011. Teoricamente i fascicoli delle cause civili dovrebbero essere stati trasferiti a Milano, ma le cause sono fermi in un limbo in quanto nessuno sa a quale cancelleria ci si debba rivolgere per depositare gli atti in scadenza e, ovviamente, non si sa a quale sezione ed a quale giudice siano state assegnate le cause. Se succede cos� a Milano, immaginiamo cosa potr� succedere nel resto del paese, con buona pace delle buone intenzioni e del PIL. Per quanto riguarda i �tempi ragionevoli del processo� temo che con gli interventi in materia di Giustizia introdotti dal governo Monti con il D.L. 1/2012, definito �Cresci Italia� la situazione potr� solo peggiorare. I primi effetti si vedono gi� con l'abrogazione delle tariffe professionali. E' di questi giorni la notizia che un Giudice dell'esecuzione del Tribunale di Cosenza, atteso il fatto che il secondo comma dell'art. 9 di detto Decreto stabilisce che �nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale il compenso del professionista � determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante� ha rinviato una procedura esecutiva a fine febbraio 2012 in attesa del decreto che, secondo la stessa norma, dovr� essere redatto dal Ministro della Giustizia di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze. E non � detto che in tale data il Giudice possa decidere atteso il fatto che � poco credibile che entro tale data venga redatto e pubblicato il relativo decreto interministeriale. Lo stesso probabilmente succeder� in tutt'Italia in tutte le cause sia ordinarie sia esecutive che avrebbero potuto essere gi� decise in questo periodo, essendo venute a maturazione dopo i tormentati e lunghi tempi di gestazione necessari per arrivare a tale punto. Cos� un altro punto del PIL rischia di saltare. Ma la perla delle riforme � l'istituzione del �Tribunale delle imprese�, effettuata con l'art. 3 del D.L. �Cresci Italia� Spiace che gli organismi rappresentativi dell'Avvocatura non abbiano dedicato la necessaria attenzione a questa parte del Decreto �Cresci Italia�, i cui esiti, non solo per l'avvocatura ma per tutti i cittadini e, a maggior ragione, per le Imprese che si dice di voler tutelare, saranno ancora peggiori di quelli che si vorrebbe curare. A parte la questione della discriminazione tra cittadini ed imprese che � ingiustificata per non dire incostituzionale: i temi della giustizia debbono essere rapidi sia per le imprese sia per i cittadini comuni, visto che, come scritto nelle aule dei Tribunali, �la legge � uguale per tutti�. A parte l'ampollosit� della definizione, in pratica il �Tribunale delle imprese� altro non � che la Sezione Specializzata istituita presso alcuni Tribunali con il D. Lgs. 26 giugno 2003 n. 168 alla quale, oltre alle cause �in materia di propriet� industriale ed intellettuale� previste dalla norma istitutiva, ora sono state attribuite anche quelle in materia societaria, di class action, di diritti di autore e di contratti di appalto, che non siano di competenza del TAR, ed in altre materie che non � qui il caso di indicare. Di fatto, con questa norma il legislatore concentra �presso i tribunali e le corti d'appello di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia� tutte le centinaia se non i milioni di cause che in precedenza venivano promosse avanti i 164 Tribunali e le 26 Corti di Appello esistenti in Italia. Inoltre, anche il nuovo Governo � munifico in materia di spese di giustizia per cui, anche in questo caso, ha stabilito che � L'amministrazione provvede allo svolgimento delle attivit� relative alle competenze previste dal presente articolo senza nuovi o maggiori oneri e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente". In pratica presso il Tribunale e la Corte di Appello di Milano, per fare un esempio, senza nuovi magistrati, senza nuovi uffici, senza nuove strutture e senza nuovo personale amministrativo, saranno concentrate le centinaia di migliaia di cause in dette materie che prima venivano trattate presso i Tribunali di Bergamo, Crema, Cremona e Brescia che fanno parte della Corte di Appello di Brescia, e quelli di Milano, Busto Arsizio, Como, Lecco, Monza, Pavia, Sondrio, Varese, Vigevano e Voghera, che fanno parte della Corte di Appello di Milano. In pratica tutta la Lombardia sar� trasferita a Milano ed i 5 Giudici che compongono la Sezione Specializzata istituita presso il Tribunale di Milano dovrebbero decidere in �tempi ragionevoli� le centinaia di migliaia di cause che gli avvocati dell'intera Lombardia, regione nota per la pi� alta concentrazione di societ�, saranno costretti a promuovere presso il Tribunale di Milano, anzich� presso i 14 Tribunali ai quali si rivolgevano in precedenza per dette cause. Nonostante tutta la loro buona volont� e anche se lavorassero 24 ore al giorno per tutti e sette giorni della settimana, i 5 Giudici che compongono la Sezione Specializzata di Milano, per smaltire le nuove cause dalle quali saranno sommersi, ci metteranno molti pi� anni di quelli che impiegavano attualmente per definire i processi in materia di diritto industriale. Cos� in tutti gli altri Tribunali ed in tutte Corti di Appello che dovranno riconvertire la loro la sezione specializzata. Ovviamente il tutto �senza nuovi o maggiori oneri e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili��. Il vantaggio per l'Italia sar� che, se prima si perdeva un punto di PIL, oggi se ne perderanno almeno tre. Mi auguro solo che le imprese italiane, se veramente vogliono una giustizia rapida, si sveglino e dicano al Governo �No grazie, piuttosto ci teniamo gli attuali Tribunali�. Avv. Damiano Grillo". - Grazie tante, caro Damiano, per quest'altro bel saggio sui malanni dell'Italia forense. Un Paese inquietante.
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