Data: 17/02/2012 11:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
Cara Rosaria MIRRIONE, sei su POSTA e RISPOSTA n.238: "Condivido le osservazioni del prof. Cendon e vorrei aggiungerne di mie. In primo luogo dividerei le ragioni del disappunto (che poi diventa disamore) degli utenti della giustizia fra quelle rapportabili a lungaggini del processo e quelle rapportabili a presunti comportamenti avversi del giudice. Per le prime vi sono molti rimedi da adottare. In primo luogo i termini processuali attualmente ritenuti ordinatori che vanno trasformati in perentori (mi riferisco ai termini di deposito di sentenze e quant'altro) con sanzioni processuali quali ad. es. la nullit� dell'atto. In secondo luogo i rinvii. Dovrebbe essere escluso il rinvio per impedimento del difensore. Il difensore deve regolare la sua capacit� lavorativa: se non pu� assicurare la difesa non accetta l'incarico ma non pu� usare il suo assistito come ostaggio dello sviluppo della sua professione. Ovviamente dovrebbe essere ammessa la valida sostituzione con professionista indicato dal difensore che assicuri la competente trattazione e non soltanto il deposito dell'istanza di rinvio. Per i rinvii per malattia (dell'imputato, di testi ecc..) dovrebbero essere concessi solo in caso di ricovero in struttura sanitaria pubblica e su certificazione della malattia da parte di quest'ultima. Le sanzioni processuali, in tutti questi casi, dovrebbero essere lo scorporo del tempo dai termini di prescrizione e l'addebito delle spese (da fissarsi forfettariamente) che il giudice effettuer� con ordinanza immediatamente esecutiva, alla udienza successiva. Esaminando i codici di procedura articolo per articolo credo che molto si possa fare nel senso indicato. Per la presunta malafede del giudice ritengo che i casi vadano ristretti al dolo e circoscritti. Ma il vero problema sta nell'organo di autogoverno e nel modo opaco in cui questo ha esercitato, fino ad ora, il potere disciplinare nei casi di addebiti professionali. Il procedimento dovrebbe essere aperto e con intervento della parte lesa. La composizione dell'organo disciplinare dovrebbe essere di non esclusiva pertinenza dell'ordine giudiziario. Rosaria Mirrione." - Grazie per l'apporto alla discussione, carissima e fedele lettrice Ros�, che mi hai scritto alle h.17:56 del 16 feb '12. Ci sono aspetti che non condivido, altri che mi colgono completamente d'accordo. Certo, c'� molto da fare perch� la Magistratura � in una fase involutiva preoccupante. Le sentenze ed i provvedimenti tutti sempre pi� abborracciati, trasandati, talora spiccatamente erronei, qualche volta sintomo di ignoranza. Da quando ho cominciato io la professione forense ho visto la magistratura andare sempre indietro, come il gambero. E non bastano giustificazioni ormai trite e ritrite come i carichi di lavoro, l'arretrato, la guerra continua scatenata dai politici. Ne riparleremo. Non potremmo non riparlarne tant'� importante l'argomento che coinvolge (o potrebbe coinvolgere) ciascuno di noi.
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