Data: 20/04/2012 10:00:00 - Autore: L.V.
Lo stimolo allo sviluppo dell'economia spagnola passa per le misure atte ad incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto, attraverso l'adozione di nuove norme in grado di dare slancio al quadro normativo economico: la sintesi a questi tentativi di aiutare il rilancio economico, si trova nella promulgazione del Regio Decreto legge n. 6/2010, che ha introdotto in alcuni settori degli importanti cambiamenti, in grado di stimolare in modo deciso la crescita economica. Uno dei primi settori toccati da queste nuove misure normative, è quello dell'edilizia: quest'ultimo, attraverso delle disposizioni per l'incremento dell'efficienza energetica o, ancora, per la riduzione dei consumi con un conseguente risparmio energetico, ha generato la creazione di nuovi posti di lavoro, peraltro spingendo l'industria spagnola del settore anche sul mercato globale, favorendone l'iniziativa e lo sviluppo a livello internazionale. Il settore produttivo, d'altro canto, non è stato dimenticato dall'introduzione di queste nuove normative: in primo luogo, l'intervento legislativo si è concretizzato con una sostanziale riduzione del carico fiscale alle imprese, soprattutto, per quanto riguarda il recupero dell'IVA nel caso di fatture non saldate dai clienti, che spesso – in passato – si sono trasformate in un onere piuttosto fastidioso. Attraverso l'art. 7 del Regio Decreto legge nr. 6/2010, infatti, si emenda quanto previsto dall'art. 80 della legge 37/1992, con una riduzione della base imponibile ai fini del calcolo dell'IVA in presenza di crediti ormai parzialmente, o completamente, non più esigibili. L'art. 80 della legge sull'IVA, infatti, esplicita in due circostanze precise quanto sopraindicato: nel primo caso, vengono citate le azioni legali intraprese per il recupero del credito nei confronti del cliente in mora e, nel secondo caso, in presenza di debiti di clienti ormai insolventi o in procinto di fallimento. Perché questa norma possa essere applicata, è necessario che si verifichino le seguenti condizioni: sia passato un anno dalla data della fattura, che la stessa sia presente in contabilità e in documenti fiscali e, ancora, che il destinatario dell'azione disponga di una base imponibile – al netto dell'IVA – che superi i 300 euro e, infine, che il credito sia stato esatto con azione legale o attraverso un notaio. In recepimento delle direttive europee, le normative spagnole si sono adeguate con l'introduzione di nuove regole che permettano al creditore che abbia problemi con un cliente moroso, di non doversi sobbarcare oneri derivanti non solo dal mancato incasso del pagamento spettante, bensì, anche di costi accessori capaci di creare ulteriori difficoltà economiche all'impresa, soprattutto, in una situazione economica complessa come quella del presente. Grazie a queste norme, infatti, le piccole e medie imprese – quelle che sostanzialmente sono più toccate dall'attuale crisi economica – possono beneficiare almeno di un occhio di riguardo da parte dell'amministrazione tributaria spagnola, evitando alle stesse di doversi fare carico di pagare l'IVA per fatture in realtà mai saldate dai propri debitori. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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