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Data: 12/06/2012 08:00:00 - Autore: Andrea Proietti “Finalmente anche la giustizia italiana riconosce come gli 11mila euro proposti da Costa Crociere ai passeggeri della Concordia come indennizzo per il naufragio del Giglio rappresentino una elemosina”: soddisfazione per il Codacons per la decisione del Giudice tutelare del Tribunale di Varese, il quale ha negato ai genitori di un ragazzo minorenne presente sulla Concordia la possibilità di accettare l'indennizzo standard proposto dalla compagnia per conto del figlio. “Questo giudice tutelare reputa che non sussistano sufficienti elementi per autorizzare la transazione. La somma, infatti, va a coprire “tutti i danni” sofferti dai minori e, quindi, anche quelli non patrimoniali. Vi è, però, quanto a questi ultimi, che un evento traumatico, quale quello oggetto di autorizzazione, ha evidente vocazione plurioffensiva, non solo in senso soggettivo (più danneggiati), ma anche in senso oggettivo (più beni giuridici lesi). In altri termini, nel filtro del risarcimento, deve tenersi conto: delle sofferenze soggettive (orbitanti nel concetto di “danno morale”) e dell'eventuale danno biologico (anche meramente psichico)”: questo è quanto dichiarato dal giudice Giuseppe Buffone per motivare la sua decisione, e riportato dal Codacons in un comunicato stampa. Il Codacons ha quindi affermato che il Tribunale non avrebbe fatto altro che riconoscere in via ufficiale quanto sostenuto dall'associazione, ovvero che il risarcimento di 11mila euro proposto da Costa Crociere e approvato da altre associazioni dei consumatori e da Confindustria sarebbe “assolutamente insufficiente” per coprire i danni subiti dai passeggeri della nave, sia oggettivi che soggettivi, e sarebbe di beneficio più per la compagnia che per i viaggiatori. |
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