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Data: 15/06/2012 09:16:00 - Autore: Andrea Proietti![]() Anche il Ministro dell'Ambiente nostrano, Corrado Clini, ha partecipato alla conferenza come membro del Bureau in rappresentanza dell'Unione Europa: nel corso del suo intervento ha dichiarato la necessità di una convergenza su obiettivi comuni tra i paesi sviluppati e i “BRICS”, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, così che possano essere promesse collaborazioni nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione delle tecnologie “pulite”, con l'obiettivo di ottenere una crescita sostenibile di tutte le economie. “In questa prospettiva è cruciale il ruolo dell'Europa e delle imprese europee: l'Europa è oggi la piattaforma ideale per realizzare e sperimentare le tecnologie del futuro in partenariato con le economie emergenti”, ha dichiarato Clini. RIO+20, con l'avallo del Ministero dell'Ambiente, ospita un cosiddetto “Padiglione Italia”, nel quale sono presentati materiali e tecnologie ecoefficienti; all'interno dello stesso vengono presentate le eccellenze italiane nel campo delle tecnologie ambientali ed energetiche, e nello stesso avranno luogo incontri tra imprese italiane e straniere, iniziando dal Brasile. Non è tuttavia un contesto facile quello della conferenza RIO+20, poiché è sede di confronto tra diverse prospettive: i paesi sviluppati che vedono la “green economy” come uno strumento per uscire dalla crisi e assicurare sviluppo alle altre economie, i BRICS che anzi la vedono come un rischio per il proprio sviluppo per gli obiettivi e gli standard ambientali, e infine i paesi poveri che chiedono un aiuto reale per far fronte alla povertà senza mettere a repentaglio le risorse naturali. |
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