Data: 18/06/2012 10:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
MEDIAevo (5) - Giornalista di valore assoluto, scrittore, GIAN ANTONIO STELLA sa raccontare e va al cuore dei problemi in modo acuminato. Ha passione e possiede la curiosit� di andare a vedere, di confrontare i fatti con i documenti. Ho estrapolato un passo dell'articolo comparso sulla versione online del Corriere della Sera - Corriere.it delle h.9:51 del 17 giugno 2012: "Che senso ha affiggere sui muri spropositati manifesti con la radiografia di un torace dove spicca in mezzo ai polmoni (ai polmoni!) una gigantesca forbice con la scritta �sei proprio sicuro che ti abbiano curato bene?� e la pubblicit� di una �rete in franchising leader in Italia nell'assistenza al risarcimento danni�? In franchising! L'Ordine, cos� tignoso nella difesa del tariffario minimo e di certi privilegi della categoria, non ha nulla da dire sullo spaccio di messaggi tipo �ci prenderemo cura di te e avrai zero spese anticipate�? � giusto sparare nell'home page di un sito web (dirittidelmalato.com) il titolone �Malasanit� affiancata parte per parte da due figuri con la cuffietta e la mascherina da dottore e la scritta �Il killer silenzioso�? E adescare clienti elencando decine e decine di possibili danni (dalle ipossie neonatali alla �mancata diagnosi di tumori�, dalla �prescrizione della terapia anticoncezionale� alle �patologie con esordio subdolo che vengono dimesse�) parlando sempre di �errori� medici tra virgolette col sottinteso che non di errori si tratta ma di probabili mascalzonate o come minimo di casi di �malpractice�, cio� negligenza dei medici o della struttura ospedaliera, tra i quali si fa spesso (forse volutamente) confusione? La dice lunga, accusa il chirurgo Maurizio Maggiorotti, presidente dell'Amami (Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente) �il modo in cui si � diffusa la balla dei 90 morti al giorno�. Era il 2004 e all'ospedale di Niguarda, in una conferenza stampa, �salt� fuori una cosa teorizzata in Internet e cio� che se fossero stati veri certi dati americani allora proporzionalmente in Italia ci sarebbero una novantina di vittime al giorno dovuti a qualche errore medico o al degrado di certi ospedali o alla cattiva organizzazione di alcuni servizi. Ammesso che il dato fosse verosimile, tutto da dimostrare perch� dal 2002 chiediamo inutilmente un "Osservatorio sul contenzioso e sugli errori medici" proprio per spazzare via le chiacchiere, si parlava genericamente di vittime: dal morto alla signora che si lagna perch� si aspettava di pi� dall'operazione all'alluce valgo�. Dati forzati - Ci fu chi scrisse, sottolineando la cosa col condizionale, che poich� secondo gli anestesisti dell'Aaroi c'erano 14 mila morti l'anno e secondo gli assicuratori di Assinform 50 mila �il 50% evitabili se soltanto ci fosse da parte dei pazienti una maggiore attenzione agli esami di controllo e alla prevenzione� (traduzione: troppi pazienti trascurano la prevenzione e gli avvertimenti degli esami) �ogni giorno morirebbero "per errore" da un minimo di 40 persone a un massimo di 140: la media � di 90 malati che perdono la vita "per sbaglio"�. �Sc-sc-sc-scientifico�, direbbe il Vittorio Gassman de �I soliti ignoti�. Da allora, attribuendo il dato all'oncologo Enrico Bajetta (�Io? Mai detto una stupidaggine simile. Qualcuno cap� o volle capire male e non c'� pi� stato verso di correggere la cosa�) la leggenda metropolitana � diventata sul web una verit� conclamata. Provate a inserire in Google le parole �errori medici 90 morti giorno�: escono oltre 400 mila link. Dove ogni formula prudentemente dubitativa � sparita per dare spazio a frasi copia-incolla: �La malasanit� uccide pi� degli incidenti stradali. Ogni giorno 90 persone...�. Dice l'indagine della commissione d'inchiesta parlamentare sugli errori sanitari presieduta allora da Leoluca Orlando (non proprio un pompiere) che dalla fine di aprile del 2009 al 30 settembre 2011 i morti per malasanit� segnalati sono stati 329. Cio� una vittima ogni 2,6 giorni. Allora come la mettiamo? Di pi�: la stessa commissione, come ha scritto �La Stampa�, avrebbe accertato che �su oltre 50 mila procedimenti per lesioni colpose il 98,8% si conclude con l'archiviazione�. Fatto sta che sull'onda della caccia al medico scatenata dalla caccia al cliente da parte di tanti aspiranti vendicatori, scrive l'avvocato Vania Cirese sulla rivista �Gynecologo�, �secondo i pi� recenti dati dell'Ania in un anno solare sono ben oltre 34 mila le denunce dei cittadini per danni subiti nelle strutture sanitarie. L'aumento dal 2008 al 2009 � stato addirittura del 15%�. Polizze in corsia - Conseguenza? Decine di studi legali specializzati, migliaia di medici denunciati (molti giustamente, tutti gli altri a capocchia), assicurazioni che disdicono i contratti e sono sempre pi� riottose a fornire polizze (sempre pi� care, anche 14 mila euro l'anno) a chirurghi, ortopedici o addetti al pronto soccorso... Il nostro Paese, sostiene Umberto Genovese, medico legale della Statale di Milano, �� tra quelli ove si registra il pi� alto numero di medici soggetti a procedimenti per colpa professionale, nonch� la nazione europea con il pi� alto numero di sanitari sottoposti a procedimenti penali: da qui il sorgere della cos� detta "medicina difensiva", vale a dire di quelle pratiche caratterizzate o da una maggior richiesta di indagini e accertamenti, anche superflui dal punto di vista diagnostico-terapeutico, ma molto pregnanti per ci� che concerne la dimostrazione di prudenza, diligenza e perizia del medico in un futuro contenzioso�. Alla Scuola superiore universitaria Iuss di Pavia hanno chiesto a 1.392 medici di diverse specialit� se avessero mai ricorso alla �medicina difensiva�. Ha risposto s� il 90,5%. Ovvio: i dottori che hanno gi� ricevuto o mettono in conto di ricevere un avviso di garanzia sono circa l'80%. Risultato: secondo un'indagine dell'Universit� Federico II l'iper-prescrizione di farmaci, visite e analisi costa 12,6 miliardi l'anno, cio� l'11,8% dell'intera spesa sanitaria. �O il Parlamento si fa carico del problema sbloccando finalmente la legge 50 che fissa nuove regole assicurative e si � impantanata per le resistenze degli assicuratori o va a finire male�, accusa Marco D'Imporzano, ortopedico, gi� primario al Gaetano Pini, presidente dei chirurghi italiani: �I ragazzi non si iscrivono pi� alle specializzazioni troppo rischiose, colleghi bravissimi costretti a farsi carico da soli di polizze sempre pi� care non vanno pi� in sala operatoria o in sala parto, altri sono spinti a rifiutare gli interventi pi� difficili perch� l'assicurazione minaccia di non coprirli, macchinari di ultimissima generazione costati un occhio della testa non vengono usati perch� magari il primario � l� solo in quanto leghista o ciellino e non ci capisce niente senza l'iper-specialista che per� non pu� assumersi certe responsabilit�. Se va avanti cos� finiremo come in America. Dove il gioco della caccia al cliente per far causa al medico ha portato al risultato che in sala operatoria, per gli interventi pi� difficili, ci vanno solo chirurghi pachistani che quando hanno accumulato troppe cause giudiziarie tornano in Pakistan e addio...�. GIAN ANTONIO STELLA da Corriere.it delle h.9:51 del 17 giugno 2012. E Voi che ne pensate? Usate il form sottostante per dire la Vostra su MALASANITA' e MEDICINA DIFENSIVA.
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