Data: 11/07/2012 10:30:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani
POSTA e RISPOSTA n. 336 dedica lo spazio della puntata al nostro affezionato lettore tarantino DURMONT che alle h. 16:26 del 9 luglio 2012, dall'indirizzo di posta elettronica durmont.11g@libero.it, ci apre gli occhi sulla situazione della sua Città: "Un commento solo per gli aerei che potrebbero servire anche per bombardare l'ILVA di Taranto che tanti morti procura alla popolazione della città più inquinata d'Europa. L'altro giorno un trio di studiosi americani prezzolati dalla proprietà di questa maledetta industria sono venuti a pontificare dall'alto delle loro "intuizioni" che l'allarme che da anni gli ecologisti tarantini suonano in ogni modo e con tutti i poveri mezzi che dispongono, è immotivato perchè non è vero che questo mostro a ridosso della città emette veleni e che i morti che "produce" non debbono essergli addebitati. Loro lo affermano a "buon prezzo" anche se di Taranto non hanno la ben che minima conoscenza, arrivati per il "simposio" w subito ripartiti, dopo aver intascato il quantum che le loro tariffe stabiliscono. Ecco l'Italia che vogliamo". - Caro Durmont, non conosco Taranto che pure ha dato casualmente i natali al mio adorato suocero, figlio di un sommergibilista, che poi ha ovviamente visitato la sua Città di nascita. Mi spiace davvero che la situazione sia così grave e se Studio Cataldi può fare da cassa di risonanza in vista di una possibile soluzione, ben venga la Tua accorata denuncia. Sul blog de Il Fatto Quotidiano lessi della perizia choc commissionata dal Gip: occorre tenere altissima l'attenzione. Un saluto molto cordiale a tutti gli abitanti di Taranto e dintorni.
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