Data: 11/07/2012 11:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
A partire dal 12 luglio entrer� in vigore una legge (5 giugno 2012, n.87) che non far� piacere alle moltitudini di aspiranti veline, e soprattutto alle loro mamme (spesso le reali cause dei sogni velleitari di queste acerbe fanciulle). Non sar� pi� permesso operare minorenni che desiderano fare ricorso alla chirurgia estetica solo per questioni di apparenza e taglia. Insomma una legge che si spera metter� fine a quella che ormai � diventata la vera "macelleria sociale" (tanto per fare una citazione squinziana) del nuovo millennio, che ha prodotto e produce cloni e caricature di belle donne. E purtroppo non solo visibile sui giornali o in televisione, ma anche al supermercato o in palestra, e che ha contagiato da tempo anche le giovanissime. Proprio la mastoplastica additiva, insieme con la rinoplastica, � uno degli interventi pi� richiesti dalle teen-ager, ben prima del raggiungimento della maggiore et�. Per quei chirurghi senza scrupoli, che continueranno ad accettare clienti under 18, sono previste sanzioni disciplinari ed economiche, con ammende sino a 20.000 (molto pi� del costo dell'intervento) e sospensione di tre mesi dalla professione.

Un capitolo a parte ovviamente lo avranno gli interventi destinati alla ricostruzione mammaria in caso di interventi o gravi malformazioni, che non hanno dunque solo ed esclusivamente ragioni estetiche ma anche legate al benessere psicologico delle ragazze.

Inoltre come cita il testo saranno istituiti un "registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari" (G.U. n.148 del 27 giugno 2012). Il registro avr� il compito di controllare la qualit� delle protesi utilizzate, per evitare il ripetersi dei danni e delle paure che le protesi al silicone "made-in-France" hanno causato mesi addietro. Oltre che di vigilare sull'applicazione della legge, controllando l'operato delle cliniche e degli ospedali dove si eseguono interventi di chirurgia. Il tutto � stato possibile grazie anche al coordinamento del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), che si � profondamente interrogato sull'etica di interventi che spesso sono al limite dell' "accanimento estetico".
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