Data: 20/07/2012 09:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
Gi� ho avuto il piacere di passare in rassegna alcuni degli enti di cui la SR ci lascer� orfani, non proprio tutti. In realt� non citai il famosissimo (almeno in terra sua?) Centro Tipologico Nazionale o CTN, frutto di una partnership tra Mit e comuni di Catanzaro e Reggio Calabria; un ente no-profit dal compito nobile di organizzare e gestire il Laboratorio Tipologico Nazionale, finalizzato a trattare e distribuire atti e documenti relativi all'Edilizia residenziale pubblica. Siamo certi, anche in questo caso, che il ministero sia in grado di portarne avanti la mission.

Ma in un Paese in cui gli enti sono da sempre realt� ed entit� onnipresenti come i poteva pensare che il vecchio non lasciasse il passo a qualcosa si nuovo? E proprio per cominciare ecco che dai due vecchi enti Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) e Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ne nascer� uno nuovo di zecca: l'Ivarp (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale). Questo ente avr� il gran pregio, per ora a detta del governo successivamente lo si auspica anche da parte di noi cittadini, di operare in stretto contatto con la Banca d'Italia. Non peraltro sar� diretto dallo stesso presidente, Francesco Scaccomanni. Questo garantir� un controllo maggiore su risparmi e fondi assicurativi, che tradotto potrebbe voler dire: soldi disponibili in caso di necessit� dei contribuenti e assicurati (e non soliti ammanchi grazie a qualche furbone, con conseguenti aggravi fiscali sui soliti noti). Con questa unione il risparmio garantito sar� del 10%. Tempo quattro mesi circa per mettere in piedi questo nuovo ente, dalla "messa in opera" del decreto n.95. In Ivarp confluiranno i 300 dipendenti di Isvap e i 55 di Consip, a cui capo c'� un altro (ex) Banca d'Italia, Angelo Finocchiaro. Una re-union tra vecchi amici, dunque (altro che scombussolamenti o mobbing!).

Altra realt� che ci abitueremo a sentir chiamare in causa � la Consip, non un semplice ente ma una vera e propria societ� per azioni (S.p.A.), controllata dal Ministero dell'Economia e voluta fortemente da Bondi per controllare gli acquisti di beni da parte delle Pubbliche amministrazioni. Il concetto � semplice: Consip dovr� costituire un albo di fornitori selezionati (acqua, gas, benzina,ecc.), che si forgeranno del titolo di centrali di committenza, ohib� (altisonante quanto le citt� metropolitane). Tutto insomma quel che passa dalle tasche statali alla PA, e la lista richiederebbe risme e risme di carta, non solo poche battute, dovr� passare il vaglio della Consip. Non potranno essere fatti contratti di fornitura con societ� non annoverate nell'albo, pena l'annullamento contrattuale, a meno che il prezzo offerto non sia giustificativo di tale scelta. In odor di irregolarit� d'appalti? E invece no, questa postilla permetterebbe invece una libera offerta; a dare garanzie maggiori di trasparenza ecco anche delle normative volte a garantire equit� negli appalti, in rispetto delle procedure concorrenziali. Ecco, un piccolo difetto forse c'�. Nei contratti sar� obbligatorio l'inserimento del diritto di recesso dal contratto da parte della PA, postilla che confidiamo non venga abusata.

E speriamo che, a questo punto, morto un ente non se ne faccia un altro!
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