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Data: 30/07/2012 11:30:00 - Autore: Barbara LG Sordi![]() Sino a che l'Area C non ha intaccato i guadagni di due anziani signori, la signora Elisa Riva Melendez e il signor Antonio Franchi, rispettivamente ad e presidente della Mediolanum parking srl. Il loro parcheggio sotterraneo a due passi dal Duomo (quindi nel centro che più centro non c'è), a causa del dazio/ salasso ha avuto perdite del 10% per l'esercizio 2011. Ora, uno si immagina qualche migliaia di euro....ebbene no, invece del milione di euro (!) incassato nel 2010, i due se ne sono portati a casa poco più di 900mila. La perdita, imputata da entrambi al provvedimento anti-traffico, è stata causa di contestazione assai formale, finendo prima (rimbalzata) davanti al Tar della Lombardia e poi addirittura davanti al Consiglio di Stato. Dove ha trovato il diligente presidente della quinta sezione di Palazzo Spada, Luciano Barra Caracciolo che ha trovato un vizio di forma nella stesura della normativa che regola l'Area C, delegittimandola e rendendola nulla da subito. Giubilo tra negozianti e anti-pisapiani, con Pdl e Lega in testa. Anche se va riconosciuto che il pidiellino Carlo Masseroli, ex assessore all'urbanistica, ha in realtà criticato la "mossa" del Consiglio con la frase: "non è accettabile che ogni volta che si prende un'iniziativa amministrativa, l'ultima parola sia dei tribunali". Proprio queste parole hanno spinto molti a porsi interrogativi di un certo spessore, che ci toccano tutti indistintamente in qualità di cittadini italiani. Come il domandarsi fino a che punto sia giusto far valere l'interesse di pochi (due!) su quelli della comunità; oppure fino a che punto un cavillo può scansare una legge, un ricorso annullare una sentenza, un'istanza superiore cancellare un'istanza precedente (come in questo caso). Insomma fino a che punto la burocrazia può arrivare a rovesciare completamente le carte in tavola, come se nulla fosse. Nessuno vuole accusare i commercianti per voler fare il proprio lavoro, cioè commerciare e guadagnare, ma è lecito domandarsi se anche chi ci amministra possa fare altrettanto (beh, sì, non commerciare certamente), soprattutto se l'intenzione non è malvagia. Oltretutto ricordiamo che come da decreto legislativo n.95 (sì, esatto la spending review, sempre quella!) le città metropolitane, tra cui Milano appunto, dovranno impegnarsi attivamente nel miglioramento della viabilità. E per questo la giunta comunale non starà a guardare; sta già cercando di trovare un ulteriore cavillo per poter rimettere in gioco l'Area C, forse cambiandole il nome (Area bis) o forse includendo convenzioni per chi vuole parcheggiare in centro. Il primo tentativo è stato troppo naïf per i detrattori, quindi sotto con la burocrazia. In fondo anche Giuliano Pisapia viene da una nota famiglia di avvocati milanesi. |
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