Data: 15/08/2012 10:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone)
Per par condicio mi sembra giusto dopo aver preso le parti dei pap� separati, dedicarmi anche ad un argomento che mi sta particolarmente a cuore: le mamme lavoratrici. Una categoria di cui spesso si parla per vari motivi, ma di cui realmente si pu� conoscere la condizione solo...diventandolo. Io stessa per anni vedevo le colleghe diventate mamme trasformarsi in aliene e zombie, il cui unico pensiero non erano pi� capi e scadenze lavorative ma notti in bianco e poppate interminabili. Poi ti trasformi anche tu in quello stesso zombie (beh, dicono che le gravidanze sul posto di lavoro siano veramente contagiose) e inizi a comprendere le occhiaie, le risposte secche e asettiche, il tacco che improvvisamente si trasforma in una piattaforma. E soprattutto a capire quanto sia difficile poter coniugare lavoro (non parlo certo di carriera, quella te la scordi in automatico gi� al test di gravidanza positivo) e maternit�, nel nostro paese ovviamente.

Nel mentre il capo inizia a mostrare perplessit� sulle nostre capacit� professionali, sulla possibilit� di mantenere lucidit� e freddezza e non potendo tutte emigrare, che so in Germania, ecco che il tracollo sopravviene leggendo di super-donne che tutto possono. All'estero e non qui, ovvio. E allora via con l'autolesionismo nell'apprendere che una giovane brillante manager, Merissa Meyer, � stata appena assunta con un contratto milionario da Yahoo! -gi� su questo punto si soffre-, pur con un pancione di ben sette mesi -e qui la stilettata � durissima da reggere. Per carit�, avviene negli Stati Uniti, dove tutti hanno diritto ad un sogno; ma siccome da sempre noi siamo filo-statunitensi perch� non ci possiamo adeguare ai loro standard lavorativi femminili, e non solo a fast-food e tv spazzatura? Anche se ben sappiamo che poi non � tutto oro quello che luccica, visto che in fatto di diritti per i lavoratori, forse, noi siamo messi meglio.

In fondo qualche piccolo passo si sta facendo per tutelare le mamme lavoratrici anche in Italia, � innegabile, per� da qui a considerarci un paese aperto e all'avanguardia ce ne vuole. Indubbiamente la tanto contestata Riforma del lavoro Monti-Fornero (inclusa la modifica dell'art. 18) alle donne � servita, per poter evitare ad esempio il triste rito della firma (pre-assunzione) di una lettera di dimissioni, utilizzabile in caso di gravidanza. Il fatto � che per� protegge solo chi ha un lavoro a tempo indeterminato e preferibilmente in una grande azienda; in tutti gli altri casi (che sono milioni, non centinaia) la donna si deve adeguare o avere auspicabilmente un "piano b" da mettere in atto. Perch� difficilmente il contratto sar� rinnovato, una volta esaurito il periodo residuo post-congedo obbligatorio.

E hai voglia a far ricorso tramite avvocati o sindacati, � lecito lasciare a casa chiunque nel momento in cui il rapporto contrattuale si esaurisce, nessuna eccezione per le mamme. Sarebbe invece opportuno pensare di estendere i contratti oppure di aumentare l'Irpef e i contributi per quelle societ� che non rinnovano il contratto alle neo-mamme, qualora non siano state loro stesse a rinunciarvi. Oppure obbligare le aziende a prevedere una percentuale di lavoro da poter svolgere tranquillamente da casa, con obbligo di presenza fisica in sede non pi� di due volte a settimana. Sarebbe meraviglioso, almeno per quelle con lavori adatti a tale flessibilit�; comunque sia sarebbe un passo in avanti. O ancora creare voucher per le mamme, spendibili per nidi o baby-sitting, un vero e proprio sistema di ticket, finanziato con una piccola parte dei contributi versati dalle lavoratrici stesse. Ma temo mai fattibile, se non altro fintanto che tutto ci� che si pu� grattare dai contributi vada dritto dritto nel gran calderone, senza fondo, del sistema previdenziale.

Guardiamoci in faccia: inutile sperare in un sistema riformista e illuminato. Che magari crei nidi e scuole materne in ogni angolo delle citt�, fruibili ed accessibili al bisogno, oppure obblighi le imprese (almeno quelle grandi) a creare uno spazio baby al loro interno. Perch� � vero che c'� crisi ma un modo per combatterla potrebbe essere la rivalutazione del lavoro di chi genera futuri cittadini, perch� � indubbio che siamo proprio noi donne a far girare l'economia. Beh, perlomeno quella micro, quella che pi� langue in questo momento.

Non male, invece della Spending review ecco la Spending di pi�.
Tutte le notizie