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Data: 08/09/2012 10:30:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani![]() Tengo ad evidenziare che l'etimologia della parola blasfemia risale sì, come sostiene la lettrice Alessandra Viola, al verbo greco 'dire' (phemì), ma a mio modesto parere l'antica radice del composto è 'blabe', che significava in origine all'incirca 'danno', 'rovina'. Ora, a prescindere dal contesto che è stato prescelto dalle dissidenti, in realtà sembrerebbe colpita, 'danneggiata' e 'rovinata', la reputazione di Putin e non certo la religione praticata all'interno del luogo di culto. E' pur vero che, secondo la corte giudicante, le tre ragazze hanno suonato una canzone «blasfema, insultante» nella cattedrale, commettendo una «grave violazione dell'ordine pubblico, disturbando la quiete dei cittadini e insultando profondamente le convinzioni del fedeli ortodossi», come si legge nella sentenza. Il 21 febbraio 2012 Nadezhda Tolokonnikova, 22 anni, Ekaterina Samutsevich, 30 anni, e Maria Alekhina, 24 anni, hanno cantato incappucciate e con chitarre elettriche e amplificatori, una 'preghiera punk' nella cattedrale moscovita di Cristo Salvatore chiedendo alla Madonna di «cacciare Putin» dal potere. Secondo i giudici il testo «esprimeva chiaramente l'odio basato su affiliazione religiosa» e l'obiettivo delle tre ragazze, mosse da «odio religioso» era quello di raggiungere «il circolo più vasto possibile di fedeli dando pubblicità» al loro gesto. A me pare che anche giuridicamente le cose non stiano così. Il luogo di culto è stata, a mio sommesso orientamento, soltanto l'occasione di esternare un convincimento politico. |
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