Data: 30/09/2012 10:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
Il Governo Monti ha presentato, il 14 settembre scorso, un disegno di legge che prevede una vera e propria tutela per i terreni destinati ad uso agricolo, in modo da preservarli ed evitare che finiscano preda di abusi edilizi. Dimostrato cos� sensibilit� verso un tema tutto "eco", che � di estrema attualit�, cio� il recupero e la protezione ambientale. Il ddl � frutto delle sinergie dei ministeri delle politiche agricole e forestali, dei beni culturali e dello sviluppo economico. Non solo fondi per creare Smart cities, dunque, ma anche per conservare uno dei grandi beni del nostro Paese: il paesaggio rurale. Cercando cos� di evitare scempi paesaggistici (leggasi: ennesimi outlet o centri commerciali costruiti in mezzo ai campi, o meglio ad ex-campi, di grano).

Monti stesso ha sottolineato che �Il provvedimento vuole incidere sul problema della cementificazione del territorio agricolo, che sta assumendo in Italia proporzioni sempre pi� preoccupanti�, poich� �negli ultimi 40 anni la superficie agricola � passata da 18 a 13 milioni di ettari�.

Punto centrale del decreto � la volont� di mettere un limite alla bulimia edificatoria di questi ultimi decenni, ponendo paletti reali, come stabilire il tetto massimo di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale. Tetto che dovr� essere stabilito da un decreto ministeriale, che dovr� essere adottato da tutti i comuni e regioni entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore. Per stabilire i limiti si dovranno tenere conto di vari fattori, come l'estensione delle aree urbane in rapporto a quella dei terreni agricoli, l'area effettiva di quelle gi� edificate, la necessit� di costruire nuove infrastrutture pubbliche, l'esistenza di edifici abbandonati e la popolazione residente.

I limiti cos� stabiliti da decreto saranno aggiornati ogni dieci anni, da un Comitato che avr� il compito specifico di monitorare i terreni edificati ex-novo e quelli coltivati. Comitato che non ricever� alcun compenso extra o rimborso spese, oltre a quelli percepiti per il loro incarico istituzionale.

Inoltre chiunque benefici di aiuti statali o della comunit� europea, destinati alla produzione agricola, non potr� cambiare la destinazione del proprio terreno agricolo per cinque anni. Vincolo che dovr� tassativamente essere riportato anche su eventuali atti di compra-vendita, pena la loro nullit� legale. E per tutti quei comuni, ma anche privati, che si impegneranno del recupero dei nuclei abitati rurali, ci sar� precedenza per eventuali finanziamenti statali o regionali in materia di edilizia.

Un ddl che sulla carta promette un equilibrio tra aree urbane e rurali, che speriamo non rimanga solo sulla carta, o che si trasformi nell'ennesima "citt� del sole".
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