Data: 22/10/2012 10:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
Avete notato un'amica del cuore del vostro partner, che vi pare essere un po' troppo presente nel ménage familiare? E un marito che ve la "rifila" in qualsiasi occasione possibile ed immaginabile, offrendosi di riaccompagnarla a casa a fine serata (quando con voi al massimo sbraita per sapere dov'è il suo pigiama)?

Bene, sappiate che se le cose tra voi e il vostro partner degenereranno al punto da arrivare alla separazione, avrete sì qualche dubbio sullo stato delle vostre protuberanze cornee, ma altrettanto certamente il diritto a ricevere un assegno di mantenimento. Magari non sarà gran cosa di fronte ad un cuore spezzato, però nemmeno da buttar via.

Così molto probabilmente la deve pensare la moglie di un perfetto signor "paladino", che stanca di sopportare la situazione di (ormai) terza incomoda, ha deciso di chiedere la separazione. Il Tribunale di Cagliari le ha dato ragione, comprendendo come l'atteggiamento del marito fosse eccessivamente galante nei confronti dell'amica, invitata in casa persino il giorno di Natale. A nulla dunque è servita la giustificazione dell'uomo di essere un semplice "accompagnatore paladino" per l'amica, tanto che successivamente la Corte d'Appello di Cagliari, con sentenza del 21 gennaio 2009, gli ha attribuito anche l'addebito della separazione.

L'ex-marito galantuomo, naturalmente, non si è rassegnato alla decisione presa e ha portato il caso sin davanti alla Corte di Cassazione, sperando di poter ribaltare il verdetto. I giudici della Suprema Corte invece hanno respinto il suo ricorso, precisando che : "accompagnatore, paladino dell'amica, mal si conciliava con un generico rapporto d'amicizia, per la cui salvezza il marito non ha esitato a mettere in discussione la sopravvivenza della famiglia".

Oltre al pagamento degli alimenti il paladino ha dovuto sborsare anche duemila euro per le spese processuali. Va bene cornuta ma fessa, quello proprio no!


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