Data: 26/10/2012 10:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
Ecco che cominciano i ritocchini (o rattoppi, forse � pi� appropriato) della neonata Legge di Stabilit�, che pare proprio non mettere d'accordo partiti, non-partiti-ma-forse-anche-si (Cgil, Confindustria) e, soprattutto, i cittadini. Il Governo di (ormai quasi non pi�) tecnici, nello specifico la commissione di Lavoro della Camera, � partito in quarta con gli emendamenti al decreto. E gi� qui ci parte l'embolo: ma perch� almeno per una volta non � fattibile approvare una bozza definitiva, che definitiva lo sia per davvero?

E come un botox malriuscito alcuni di questi emendamenti faranno discutere, e non poco. Uno ha gi� iniziato ad urticare un po' pelli, quelle dei cittadini cosiddetti abbienti. Una fascia numericamente pari allo 0,36% della popolazione "ta(rta)ssata", i cui redditi superano i 150mila euro annui, che sar� (ri)chiamata a contribuire con il 3% per tappare i buchi dei conti pubblici.

Nello specifico mi riferisco all'emendamento creato per aiutare gli esodati, cio� quello squadrone di lavoratori invitati a lasciare il posto di lavoro prima del pensionamento e per questo accompagnati nel viaggio dai soldi pubblici. E la legge Fornero ne produce a gettito continuo, indi per cui i soldi non sono mai abbastanza. Con Spending sono stati stanziati 9 milioni e con Stability (per essere politically correct) altri 100 milioni.

Ma come gi� detto gli esodati lievitano giornalmente e il Pil anche (siamo a quota 126,1% contro il 90% di media europea), e il desiderio di mettere in sicurezza i primi, sperando magari di ridurre anche il secondo, per il biennio 2013-14 ha portato all'approvazione del Contributo di solidariet� sui redditi. Che diciamolo subito, potrebbero essere molti di pi� dei 3 miliardi previsti, se la percentuale (0,36) di provenienza fosse pi� realistica. Ossia se in Italia ci fossero meno evasori, la cui fascia di reddito si colloca molto pi� probabilmente nella fascia "solidale" (sopra i 150 mila), piuttosto che in quella che la solidariet� la va cercando.

Monti-hood, nonostante le spaccature in seno al Parlamento, pare aver fatto felice la Cgil, che potr� tirare un sospiro di sollievo perch� potr� finalmente stare a guardare e recuperare parte delle energie spese recentemente. Confindustria ovviamente no, per par condicio chiede l'abolizione delle diminuzioni Irpef (destinate a chi guadagna meno di 28 mila euro, ti�!) e del cuneo fiscale, abbassando il costo del lavoro. Pdl non � da meno (per supporto alla categoria di appartenenza. No, non gli evasori, ma gli abbienti), e Giuliano Cazzolla ha abbandonato la commissione al momento del voto (che poi � stato all'unanimit�). Preferirebbe che fossero i risparmi (!) a finanziare il fondo, come un'accise sulle sigarette e varie ed eventuali.

Ricchi e paperoni consolatevi, l'emendamento per diventare attuativo deve superare una serie di prove degne di Ercole: superare l'esame della commissione Bilancio, giungere in aula a Montecitorio, essere approvata in Senato.

Forse morir� prima.
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