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Data: 25/11/2012 09:30:00 - Autore: Andrea Proietti![]() Con la sentenza n.45859/2012, la Suprema Corte ha respinto le tesi difensive dei due genitori, secondo cui la ragazza avrebbe “aperto le ostilità” prendendo a calci la propria matrigna, e costringendo il padre ad intervenire in sua difesa. I segni delle percosse, evidenti sul viso, sul collo e sulla spalla, erano invece in armonia con la versione dei fatti che la giovane aveva raccontato alla madre e ad una sua compagna di scuola: il calcio che lei aveva rifilato alla matrigna era soltanto un tentativo di difesa, poiché quest'ultima, mentre la ragazza era sul letto, le aveva tirato un cucchiaio e l'aveva presa a schiaffi. In un'altra occasione, inoltre, il padre l'aveva schiaffeggiata sei volte prendendola per i capelli. La Cassazione ricorda che ci sono “dei limiti nell'esercizio delle facoltà coercitive genitoriali”, considerando che le condotte dei due adulti “si risolvevano in atti di violenza in nessun modo riconducibili a una legittima finalità correttiva”. |
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