Data: 30/11/2012 11:00:00 - Autore: Barbara LG Sordi
La nostra�Sanit� pubblica pare ormai attaccata ad un tubicino in attesa di esalare l'ultimo respiro. Tagliata e piegata dai decreti di Spending review prima e di Stabilit� poi, che ci hanno fondamentalmente privato di posti letto ed esenzioni.
Effettivamente � apparso subito chiaro al Governo Monti che in ambito sanitario di sprechi se ne sono fatti assai, e che purtroppo come conseguenza anche i ticket avrebbero dovuto subire un bel restyling. Impensabile continuare a sostenere tutte le spese fatte i passato per garantire esenzioni o tariffe agevolate, anche a chi � economicamente pi� agiato. In realt� il progetto (di re-styling), per onor di cronaca, non � attribuibile solo ed esclusivamente al Governo di tecnici montiani, bens� al precedente. Gi� il duo Berlusconi-Tremonti aveva previsto un netto ridimensionamento della somma da destinarsi ai ticket, non pi� di 2 miliardi di euro.
Ora per� a Monti e Balduzzi spetta il compito di trovare una formula che possa tenere a galla quel poco di decente che il nostro Paese ha (con tutti i difetti annessi e connessi) e che altre nazioni cercano di riprodurre. Moda a parte, sto parlando proprio del nostro sistema sanitario. Noi lo bistrattiamo ma vi assicuro che all'estero non sono messi tanto meglio!
Bene ora i due maghetti hanno avuto una pensata, che per� di nuovo non � stata proprio pensata da loro, bens� dall'Agenas, l'agenzia per i servizi sanitari delle Regioni, che ha fatto parecchio esercizio sul risparmio e l'ottimizzazione, dovendo fare quadrare i conti per effettuare i tagli richiesti dal Governo. Bene, l'agenzia ha proposto la via della franchigia, semplice e, sulla carta, equa e pure solidale. E che e eviterebbe la privatizzazione del settore.
Il sistema consisterebbe nell'attribuire a ciascun contribuente un tetto massimo di contribuzione alle spese sanitarie, una cifra variabile in base al reddito, superata la quale i servizi erogati sarebbero gratuiti. Si tratterebbe dell'1 % circa del reddito lordo oppure dell'Isee, � ancora da stabilirsi. Tradotto in soldoni: chi guadagna 10.000 euro dovr� contribuire alle spese sanitarie con 100 euro, e cio� pagare per visite, ricoveri, esami & co. sino a raggiungere la cifra di 100 euro dopo di che tutto gratis. Cifra da rinnovarsi annualmente ovviamente.

Non una vera e propria tassa, attenzione. Non ci sar� obbligo di versare la cifra in anticipo, se ne verser� virtualmente una parte ogni qual volta si acceder� ad un servizio. Almeno per ora, che si � in fase di definizione nelle linee generali, cos� da presentare il progetto entro Natale.
Il vantaggio per lo Stato sar� dato dal fatto che, se i dati sono corretti e le previsioni pure, solo il 50% dei contribuenti esaurir� la sua franchigia, mentre il 25% fruir� solo in parte della franchigia e il restante non si rivolger� proprio al Ssn. Ci� garantirebbe (forse) entrate pari a 5 miliardi, sufficienti per finanziare il tutto.
Precisiamo, onde evitare insurrezioni popolari, che le prestazioni avranno costi assolutamente in linea con quelli che attualmente si pagano nel pubblico. E che chi soffre di gravi patologie, come ad esempio tumori, sar� esentato completamente dal pagamento di qualsiasi somma.
Come gi� detto, dunque, potrebbe essere un esperimento finalmente equo e solidale, noi lo speriamo. Fortemente.
E a quel punto potremo veramente dire bye-bye ai ticket!


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