|
Data: 24/12/2012 10:00:00 - Autore: Avv. Paolo M. Storani![]() "Si allunga così l'elenco delle vittime di quest'ultima stagione venatoria. La prima tragedia era avvenuta il 19 settembre scorso in provincia di Firenze: un uomo era inciampato in una radice e dal fucile che portava in spalla era partito un colpo che aveva raggiunto sotto l'ascella il figlio che era con lui. Lorenzo Cerbone, 32 anni, trasportato d'urgenza all' ospedale di Ponte a Niccheri era morto poco dopo. Il 20 ottobre aveva perso la vita sulle colline dell'Oltrepò pavese un ragazzo di 16 anni. In questo caso il giovane era stato raggiunto da un colpo sparato accidentalmente da un amico". Il giorno dopo altra tragedia in provincia di Bergamo, dove un cacciatore di 64 anni è scivolato e cadendo ha fatto partire un colpo dal suo fucile che ha raggiunto il nipote di 25 anni. L' 8 novembre un altro cacciatore ha perso la vita durante una battuta di caccia al cinghiale a Marano sul Panaro, nel Modenese". Potremmo continuare all'infinito: ha ancora senso consentire ciò per il profitto del primo produttore di armi sportivo-venatorie in Europa, il nostro Paese, l'Italia? |
|